UFFICI STAMPA NAZIONALI – Una donna di 55 anni è stata trovata in stato di shock, confusa e con tagli sulle braccia, probabilmente autolesionistici, dopo aver ucciso il figlio di nove anni tagliandogli la gola. Il bambino è stato rinvenuto senza vita nel suo appartamento a Muggia in provincia di Trieste poche ore dopo l’inizio di una delle prime visite che la madre poteva svolgere senza la presenza degli assistenti sociali.
La donna, ucraina ma residente da tempo in Italia, aveva alle spalle una separazione molto difficile dal marito ed era stata seguita dai servizi di salute mentale. Il Tribunale aveva affidato il bambino al padre, consentendo comunque gli incontri con la madre, che da poco erano tornati a svolgersi in autonomia.
Quando il padre non ha visto rientrare il figlio all’orario stabilito e non è riuscito a contattare nessuno dei due, ha avvisato la Polizia. Agenti e vigili del fuoco sono entrati nell’abitazione e hanno scoperto la tragedia. La donna è stata portata all’ospedale di Cattinara, poi dimessa e trasferita in carcere.
La comunità di Muggia è sconvolta. Il parroco ha parlato di una tragedia segnata dalla “fragilità”, invitando a sostenere tanto il padre quanto la madre. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e sospeso gli eventi legati alla festa di San Martino. Anche la società calcistica in cui il bambino giocava ha fermato gli allenamenti, ricordandolo con un messaggio di addio. Intanto, davanti alla casa, molti residenti hanno lasciato fiori, peluche e biglietti in sua memoria.