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L’Ospedale di Subiaco Alessandro Angelucci, storia dell’amore di un padre

Editoriale di Gian Luca Orlandi

” I figli hanno bisogno di testimoni che dicano loro non qual’è il senso dell’esistenza , bensì che mostrino , attraverso la loro vita , che l’esistenza può avere un senso “.
( Massimo Recalcati)
Spesso , molto spesso accade che in taluni momenti della nostra vita ci imbattiamo in fatti e avvenimenti storici che non sono passati per la cronaca , quindi non hanno trovato il giusto spazio nella Storia , oggi più che mai abbiamo la necessità di riportare alla memoria fatti storici, episodi , personaggi , vicende che hanno interessato il nostro territorio nel corso dei secoli per riportare alla luce una linea temporale di eventi storici che possano aiutare a capire il presente, il nostro presente , aiutarci a capire il nostro tempo e i luoghi dove viviamo e poter pensare al futuro delineandone la forma ed i confini.
Questo è il caso particolare dell’ Ospedale “Alessandro Angelucci” e della storia semisconosciuta che si cela dietro al perché della sua costruzione ,
la storia di Arnaldo Angelucci e di suo figlio Alessandro.
Arnaldo Angelucci nacque a Subiaco nel 1854 , frequentò a Roma gli studi universitari in medicina oculistica laureandosi giovanissimo all’età di 21 anni , fin da subito intraprese studi e ricerche approfondite nel campo dell’oculistica e , anche grazie a importanti collaborazioni , pubblicazioni , studi all’estero e frequentazioni professionali , divenne in breve tempo un punto di riferimento internazionale nel campo della medicina oculistica (grazie ai suoi studi fu descritta scientificamente per la prima volta la rinite allergica , denominata con l’ eponimo ” Sindrome di Angelucci ” ) tanto da diventare membro onorario della ” Sociètè française d’ophtalmologie “
Dal 1885 al 1903 fu direttore delle cliniche oculistiche di Cagliari , Messina e di Palermo , dal 1905 passò a dirigere la clinica oculistica dell’ateneo di Napoli dove insegnò fino al 1929 , mentre nel 1893 aveva fondato la rivista “Archivio di oftalmologia” .
Insomma un uomo di scienza, un luminare di caratura internazionale , nato a Subiaco e che ha frequentato il suo paese natale tutta la vita .
Ma è nel 1909 che la storia di questo nostro illustre concittadino si intreccia indissolubilmente con la storia di Subiaco , storia della quale ancora oggi sentiamo gli effetti , in questo anno infatti muore Alessandro Angelucci , figlio ventenne di Arnaldo .
Alessandro sembra ripercorrere le orme del padre , un ragazzo brillante , ben educato e di buona famiglia , che a venti anni frequenta con successo il 2° anno della facoltà di medicina e chirurgia lanciato quindi verso una carriera di sicuro successo , ma la storia si spezza , un male incurabile per quell’epoca , un tumore al cervello, lo aggredisce , e la sua vita termina nel momento in cui stava per spiccare il volo.
Arnaldo ,quindi , per onorare il ricordo del figlio Alessandro , decide di promuovere e realizzare nel suo paese natale un ospedale intitolato alla memoria di suo figlio , lo fa donando dei capitali in titoli di rendita , soldi che sarebbero serviti per gli studi di Alessandro , ma che ora sono destinati alla costruzione di una struttura sanitaria che possa essere d’aiuto in un territorio di 30000 persone senza punti sanitari assistenziali di riferimento.
Oltre alle importanti donazioni di Arnaldo Angelucci , l’ospedale vede la sua costruzione anche grazie ad altri benefattori e ai soldi derivati dalla Lotteria Nazionale richiesta dal commissario del comune di Subiaco Avv. Prof. Carlo Rocco di Torrepadula , Lotteria estratta a Roma il 23 agosto 1921 con un utile di L 400000.
Con Regio Decreto del 22 maggio 1922 , quindi, viene eretto in Ente morale il
” Civico Ospedale Alessandro Angelucci” che nel 1929 si fonde con un’altra opera Pia presente in Subiaco fin dal XVI secolo ” L’Ospedale di Sant’Antonio” .
Nel 1960 l’amministrazione dell’ospedale decide anche di acquistare dalla marchesa Vittoria Angelucci , figlio di Arnaldo ,quindi sorella di Alessandro, il villino ottocentesco di sua proprietà adiacente l’ospedale per farne una residenza e scuola per le infermiere.
Prende vita quindi quello noi tutti oggi conosciamo come Ospedale Angelucci che ,con alterne vicende , arriva fino ai giorni nostri perdendo nel tempo la sua ubicazione originaria ( presso l’attuale biblioteca comunale ) , per essere costruito più grande e moderno e inaugurato nell’attuale ubicazione nel 1978 dall’allora presidente Sandro Pertini.
Termino qui la narrazione cronologica della storia dell’ospedale perché non era questo l’intento di questo breve articolo , l’intento era di riportare alla luce questa storia d’amore filiale , questa devozione di un padre verso il figlio che con la sua morte prematura ha fatto in modo che molte persone , nei decenni a seguire , avessero salva la vita grazie all’esistenza dell’ospedale Alessandro Angelucci.
È una storia che dovrebbe far riflettere tutti coloro i quali hanno amministrato questa Istituzione ormai centenaria , che la amministrano e che avranno il compito di amministrarla , una storia che dovrebbe essere raccontata a chi ha voluto e vorrebbe ancora ridurlo a strumento politico , a bacino di consensi ,dimentichi del fatto che un ospedale , qualsiasi ospedale , è luogo di sofferenza e di speranza , e che prima di ogni cosa vi è la salute delle persone che non ha colore politico, chi non ha questa priorità tradisce l’opera di un padre e la speranza di un popolo.