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“+Liberi; in viaggio verso l’autentico”, premiati 13 scrittori del territorio: ecco i nomi

Avezzano. Tredici scrittori del territorio hanno intinto il proprio pennino nel simbolico inchiostro personale per raccontare e celebrare bellezza, tradizioni e cultura del territorio.

‘Radici’ è stata la parola che ha cucito, in un filo saldo e coerente, i testi e le opere del gruppo di ‘cantori’ della parola che martedì scorso, al castello Orsini di Avezzano, si sono ritrovati nell’ultimo atto della prima edizione della rassegna “+Liberi; in viaggio verso l’autentico”, ideata e coordinata da Emanuela Scipioni e organizzata dall’Associazione Antiqua, diretta da Flavia De Sanctis.

Gli scrittori, ciascuno con sensibilità e visuali diverse, hanno declinato la storia e la cultura del comprensorio marsicano in un viaggio virtuale che ha attraversato secoli e vicende, simbolicamente rappresentato da messaggi in bottiglia.

Nella prima delle due sezioni in cui era articolata la manifestazione dal titolo: “Autenticità e Radici’, sono stati premiati Alessandro Bellotta, Francesco Attilio Santellocco, Francesco Proia, Roberta Di Pascasio, Federico Falcone, Gaetano Lolli, Carmine Di Bernardo e Marcello Andreetti.

Per la categoria ‘Originalità e Radici’ il premio, rappresentato da un piatto incorniciato, simboleggiante temperanza e resistenza, è stato attribuito a: Roberta De Santis, Vittorio Tucceri, Maria Paola Giorgi, Gino Amicuzzi e Roberta Placida.

La serata è stata presentata da Gioia Chiostri e dalla stessa Scipioni che, con abilità ed eleganza, hanno favorito un costruttivo dialogo tra i giovanissimi presenti e gli scrittori premiati attraverso conversazioni e spunti che hanno messo a confronto generazioni diverse: bravissimi Valerio, Ruben e il piccolo Diego così come Carla Gabriele, giovane diciassettenne che ha cantato il brano “Amati”.

Nel corso della manifestazione è stata ricordata la figura di Alvaro Salvi, giornalista de Il Tempo e storico locale
“E’ stata una serata piacevolissima e ricca di spunti di riflessione”, commenta Scipioni, “all’insegna di un modello di cultura senza ‘ingessature’, con uno spirito esplorativo teso alla scoperta di territori sconosciuti, coniugando profondità e leggerezza”.