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L’eremo di Sant’Onofrio al Morrone al primo posto tra i Luoghi del Cuore Fai 2020

FAI – L’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone è risultato primo nella graduatoria speciale Italia sopra i 600 metri, nell’ambito del censimento “I Luoghi del Cuore Fai 2020”.

“E’ una notizia bellissima”, dichiara l’assessore alla Cultura e Turismo Manuela Cozzi, “motivo di grande soddisfazione vedere il nostro Eremo in vetta alla classifica, davanti a gioiellini non indifferenti, nono anche nella graduatoria generale, tra i dieci Luoghi del Cuore più amati in Italia. 22.442 sono i voti pervenuti e ringrazio sentitamente Franca Leone, il direttivo e tutti i soci del FAI “Sulmona Tre Valli”, per l’intenso e incessante lavoro portato avanti da questa estate, teso a far emergere l’immenso patrimonio e la ricchezza meno nota ma comunque molto significativa d’Italia. Con il premio di 20 mila euro, potremo restaurare gli affreschi custoditi all’interno del suggestivo luogo caro a San Celestino, secondo il progetto che metteremo a punto insieme alla Soprintendenza, che pure ha collaborato incessantemente. Il risultato è frutto di un lavoro corale: il Comune, proprietario del bene, ha aderito da subito alla campagna per la raccolta firme, insieme al Comitato “Custodi dell’Eremo di Celestino”, intorno alla quale sono ruotate diverse iniziative di numerose associazioni per incentivare la votazione. A tutti loro il nostro grazie. Ma voglio ringraziare anche le scuole sulmonesi che hanno fornito un grandissimo apporto, dando il massimo con grande entusiasmo e serietà. Ringrazio i dirigenti scolastici per questo grande contributo”.

“È motivo di orgoglio per Sulmona e tutto il Centro Abruzzo”, spiega il sindaco Annamaria Casini, “essere riusciti a cogliere questa importante opportunità che valorizza l’Eremo, particolarmente caro al nostro territorio, ricco di storia, cultura e religiosità. E’ un prezioso elemento in più che contribuirà alla nostra politica di rilancio turistico per tutto il territorio, nell’ambito di una progettualità ad ampio raggio per la riqualificazione dei luoghi celestiniani”.