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Ladispoli: non vengono invitati ad una festa e picchiano un ragazzo fino a fargli perdere un occhio. Arrestati due fratelli pugili

Il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando interviene in merito alla tragica vicenda: "per loro pena esemplare"

Ladispoli – Ancora un episodio di violenza inaudita nei dintorni della Capitale. Dopo l’uccisione di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, un altro giovane è stato pestato selvaggiamente a Ladispoli, sul litorale nord della provincia di Roma. Fortunatamente questa volta nessun morto, ma a rimetterci è stato un ragazzo di ventotto anni che ha riportato lesioni gravissime e la perdita di un occhio.

Ad aggredirlo ancora una volta – come nel caso di Colleferro – si tratta di due fratelli, di circa trent’anni, appassionati di pugilato, e insieme a loro un terzo ragazzo, cognato dei due e originario dell’Argentina, tutti residenti a Ladispoli. Motivo? Non erano stati invitati ad una festa. E così, ieri sera, in tre hanno circondato il ragazzo ventottenne, lo hanno aggredito prima verbalmente, con minacce e insulti, e poi lo hanno picchiato selvaggiamente, fino a fargli perdere un occhio.

Per loro è scattato l’arresto da parte della Compagnia dei carabinieri di Civitavecchia, che ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Civitavecchia su richiesta della locale Procura. L’accusa nei loro confronti è di lesioni personali gravissime.

Dopo il tragico fatto è intervenuto il sindaco di Ladispoli in una nota:

“In queste ore la nostra città si trova al centro dell’attenzione dei media nazionali per gravi fatti di cronaca avvenuti lo scorso mese di luglio.

In qualità di Sindaco, e credo di interpretare il pensiero di tutti i miei concittadini, non posso che dichiararmi fortemente amareggiato per questa circostanza, che in qualche modo danneggia l’immagine della nostra città.

Esprimo vicinanza nei confronti del ragazzo aggredito e dei suoi familiari, e colgo l’occasione per ringraziare la Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia, la Stazione dei Carabinieri di Ladispoli e gli organi inquirenti per il lavoro svolto, che ha portato all’arresto degli aggressori.

Spero che nei loro confronti venga applicata una pena esemplare.

Al di là di questo episodio sento il dovere di affermare con forza che la comunità di Ladispoli è composta da persone per bene e da onesti lavoratori.

Non saranno poche mele marce a cambiare questo fatto.

Il sindaco

Alessandro Grando