The news is by your side.

La Via Appia: la “Regina delle Strade” che rese grande Roma

ROMA – Tra le meraviglie che raccontano la potenza e l’ingegno dell’antica Roma, la Via Appia Antica occupa un posto d’onore. Chiamata già dai Romani “Regina Viarum”, la regina delle strade, è uno dei simboli più straordinari della civiltà romana e una delle più antiche vie consolari del mondo.

 

️ Le origini: il sogno di Appio Claudio Cieco

La storia della Via Appia comincia nel 312 a.C., quando il censore Appio Claudio Cieco decise di costruire una grande arteria per collegare Roma al sud della penisola, partendo da Porta Capena (nei pressi dell’attuale Circo Massimo) fino a Capua, in Campania. Un’opera ambiziosa e innovativa: la strada era larga, lastricata con enormi basoli di pietra vulcanica, e costruita in modo tale da resistere a secoli di traffico, pioggia e guerre.

Nel corso dei decenni, la Via Appia venne prolungata fino a Brindisi, diventando la principale via di comunicazione verso la Grecia e l’Oriente. Era la strada delle legioni, dei mercanti e dei pellegrini. Su di essa viaggiavano carri, cavalli, eserciti e ambasciatori: la linfa vitale dell’Impero.

 

⚔️ Strada di guerre e conquiste

Lungo la Via Appia marciarono i grandi protagonisti della storia romana. Da qui passarono Annibale, Spartaco con i suoi schiavi ribelli, e i consoli romani diretti verso le guerre sannitiche e puniche. La strada fu teatro di eventi tragici e memorabili: proprio lungo l’Appia, secondo gli storici, vennero crocifissi migliaia di schiavi dopo la rivolta guidata da Spartaco (71 a.C.), in uno dei momenti più drammatici della Roma repubblicana.

 

️ Sepolture, ville e catacombe: il volto eterno dell’Appia

Ma la Via Appia non era solo un’arteria militare e commerciale: divenne anche il luogo delle memorie e dei sepolcri. Per legge, nell’antica Roma era vietato seppellire i defunti all’interno delle mura cittadine, e così lungo la via sorsero mausolei, tombe monumentali e catacombe cristiane, molte delle quali visitabili ancora oggi. Tra le più famose, la Tomba di Cecilia Metella, simbolo inconfondibile della Via Appia, e le Catacombe di San Sebastiano e San Callisto, testimonianze preziose dei primi secoli del Cristianesimo.

Nei secoli imperiali, l’Appia divenne anche zona residenziale di lusso, con ville patrizie immerse nel verde, mosaici e giardini: un’area di prestigio, simbolo di potere e di ricchezza.

 

Dalla decadenza alla rinascita

Con la caduta dell’Impero Romano, la Via Appia conobbe un lento declino. I tratti più lontani da Roma finirono sommersi dal fango o inglobati in nuove costruzioni. Solo nel Rinascimento e soprattutto nell’Ottocento, archeologi e studiosi iniziarono a riscoprirla e restaurarla, riconoscendone il valore storico e artistico inestimabile.

Oggi, la Via Appia Antica è un parco archeologico unico al mondo, lungo circa 16 chilometri, che conserva tratti perfettamente pavimentati e monumenti straordinari immersi nel paesaggio romano. È meta di turisti, studiosi, camminatori e ciclisti che percorrono i suoi basoli per respirare la storia di Roma in ogni pietra.

 

Un patrimonio mondiale

Nel 2023, la Via Appia Antica è stata candidata a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, proprio per il suo eccezionale valore storico, architettonico e culturale. È una delle poche strade al mondo a raccontare, ancora oggi, oltre duemila anni di civiltà, unendo il passato e il presente in un percorso di memoria e bellezza senza tempo.

 

> “Tutte le strade portano a Roma”, dice il proverbio. Ma la più antica, la più maestosa, la più affascinante — resta per sempre la Via Appia, la Regina delle Strade.