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La strage silenziosa ha una nuova vittima

Un’ombra luttuosa si allunga nuovamente sul mondo del lavoro. Un gravissimo incidente mortale è avvenuto oggi, 17 ottobre 2025, in una ditta lungo la via Tiburtina a Roma, spezzando la vita di un operaio e lasciando un collega in condizioni critiche. La dinamica, agghiacciante, parla di un lavoratore rimasto schiacciato da un macchinario durante le operazioni di manutenzione.

Questa ennesima tragedia non può e non deve essere derubricata a semplice fatto di cronaca. È il drammatico sintomo di una falla profonda, un campanello d’allarme che suona in modo assordante sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ogni vita perduta non è una fatalità, ma spesso il risultato di mancanze, di procedure non rispettate o, peggio, di investimenti insufficienti.

Non Si Può Morire per Lavorare.

Il lavoro dovrebbe essere un diritto e una fonte di dignità, non un rischio quotidiano. Il bollettino di guerra che gli incidenti sul lavoro continuano a recitare evidenzia una verità scomoda: in troppi contesti produttivi, la protezione dei lavoratori resta una priorità di secondo piano.

C’è urgenza di un cambio di rotta: La Sicurezza è un Obbligo, non un Costo

Di fronte a queste morti evitabili, l’appello a tutti gli attori del sistema produttivo, in primis le imprese, deve farsi perentorio. La sicurezza non è un onere da aggirare, ma un investimento fondamentale e irrinunciabile nel capitale umano e nella sostenibilità aziendale.

Le aziende hanno il dovere morale e legale di:

1. Investire massicciamente in formazione continua e aggiornata per tutto il personale.

2. Garantire la manutenzione rigorosa e costante di ogni macchinario e attrezzatura.

3. Implementare e far rispettare in modo stringente protocolli di sicurezza all’avanguardia.

L’operaio deceduto oggi, vittima di un macchinario, rappresenta l’ennesima famiglia distrutta. Mentre gli inquirenti fanno luce sull’accaduto e sulle eventuali responsabilità, la società intera deve pretendere un impegno concreto affinché la frase “è morto sul lavoro” diventi finalmente un tragico ricordo del passato. La vita umana non ha prezzo e deve essere la misura di ogni scelta aziendale.