Nel cuore dell’Abruzzo, a Fossa, si trova una necropoli monumentale spesso soprannominata la “Stonehenge italica”. Scoperta casualmente nel 1992 durante gli scavi per la costruzione di un capannone industriale, quest’area archeologica è considerata una delle più importanti del Centro Italia, coprendo circa 2.000 metri quadrati. Il sito accoglie oltre 650 sepolture, che si collocano in un arco cronologico di circa 1.000 anni, dal IX al I secolo a.C.
Storia e Popolazioni Antiche
La necropoli è strettamente legata ai Vestini Cismontani, in particolare alla popolazione che aveva il suo insediamento sul Monte Cerro, una collina che domina la vallata.
Caratteristiche delle Sepolture
La necropoli offre una testimonianza tangibile dell’evoluzione delle usanze funebri nel corso dei secoli.
Fase più Antica (Età del Ferro, IX-VIII secolo a.C.)
In questa fase, i Vestini seppellivano i defunti in tumuli simili a quelli etruschi, ma privi di camera ipogea. Le costruzioni erano in elevato, con un riporto di terra e pietre disposte in cerchio a formare la “Crepidine”. Le sepolture maschili sono caratterizzate da una fila di menhir (pietre sbozzate e levigate) disposte verticalmente e in ordine crescente, con una pietra più piccola distesa a terra a toccare la crepidine. Si ipotizza che questa disposizione simboleggi il ciclo della vita o che i menhir rappresentino una schiera di guerrieri a rendere omaggio al defunto.
I corredi funebri di questo periodo includono oggetti quotidiani, lance e spade corte o rasoi per gli uomini; per le donne, monili, fibule, cinturoni in cuoio e placche traforate in bronzo.

Fase Arcaica (VIII-VII secolo a.C.)
In quest’epoca, le tombe mantengono la struttura a tumulo ma con dimensioni meno imponenti; scompaiono la crepidine e l’uso dei menhir. L’influenza del mondo greco, etrusco e orientale si riflette nei raffinati corredi. Gli uomini venivano sepolti con due lance, un pugnale, una mazza ferrata e uno scudo-corazza (una circonferenza posta a protezione del cuore e della schiena, simile a quella del Guerriero di Capestrano). Le donne, invece, avevano gioielli come bracciali in bronzo, orecchini e ceramiche di impasto grezzo.
Sono stati rinvenuti anche spiedi e spiedini in ferro, testimonianza dell’uso di arrostire la carne e le verdure. Una pratica che potrebbe essere considerata un’antenata del moderno arrosticino, oggi simbolo culinario dell’Abruzzo.
Età Repubblicana
In questa fase le sepolture diventano più varie e monumentali, riflettendo una crescente stratificazione sociale. Si trovano tombe a camera ipogee, accessibili tramite un dromos, e tombe a cassone. I corredi funebri non includono più armi, ma oggetti di lusso, come il letto funerario in osso e avorio ritrovato nella tomba 520. Questo importantissimo reperto è decorato con una rappresentazione di Ercole che uccide il leone di Nemea, simboleggiando la sua invulnerabilità.

Un Luogo Ricco di Storia
La necropoli di Fossa affascina per l’armoniosa mescolanza di sepolture di epoche diverse, ognuna con le proprie caratteristiche identitarie. Questo sito offre una testimonianza tangibile dell’evoluzione delle usanze e delle credenze di un popolo, i Vestini, che abitò queste terre per oltre un millennio.