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La foto: Da Passamonti, Zambeccari ai Massimo: il fascino del Castello di Arsoli nella storia

Il castello Massimo si erge nella parte più alta del borgo della Valle Aniene: Arsoli che ha origini molto antiche. La zona era al tempo sotto il dominio degli equi. Successivamente, come per tutti i popoli pre-romani, furono sottomessi all’impero di Roma alla fine del IV secolo a.C.

Gli stessi romani decisero il nuovo insediamento degli Equi ne 296 a.C. alle pendici del Colle Belmonte. Questa sarebbe stato il primo nucleo della futura Arsoli, chiamato così per il nome del colle in cui venne costruita.

Dopo la caduta dell’Impero Romano in queste aree approdarono  i Longobardi che diedero il colpo di grazia verso la fine del’500 d.C. Dovettero passare alcuni secoli per rivedere un inizio di rinascita e ciò avvenne grazie ai monaci di Subiaco che intorno all’anno Mille edificarono un monastero fortificato (una fonte scritta lo definisce “Castellum qui vocatur Arsule”). I monaci Benedettini restarono fino al 1280, anno in cui cedettero la struttura alla famiglia Passamonti e poi passò gli Zambeccari nel 1536.
Nel 1574 Arsoli subentrarono i Massimo che lo acquistò divenendo prima marchesi nel 1686 e poi principi nel  1826. Sotto il dominio dei Massimo sia il paese che il castello subirono radicali mutamenti e conseguenti migliorie, sia a livello economico che sociale. Tali lavori saranno destinati a proseguire fino all’800, quando il Castello subì stravolgimenti secondo lo stile neogotico, tanto caro ai nobili dell’epoca. In questa foto dei primi del novecento, la struttura si impone in tutto il suo splendore.