Situata a Fossa, un piccolo borgo in provincia dell’Aquila gravemente danneggiato dal terremoto del 2009, la chiesa di Santa Maria ad Cryptas è uno degli esempi più pregevoli di arte gotica in Abruzzo.
Edificata nel XIII secolo su una precedente struttura romano-bizantina del IX secolo, la chiesa ha mantenuto le sue caratteristiche originali nonostante i restauri successivi. Le sue mura esterne sono composte da blocchi di pietra quadrata che riutilizzano elementi dell’antica città romana di Aveja. Il portale d’ingresso, che fonde lo stile gotico con l’arte abruzzese, è sormontato da un affresco ormai quasi illeggibile.
L’interno, a navata unica di forma rettangolare, è diviso in tre campate da lesene perimetrali e termina con un presbiterio quadrato. L’originale volta a botte interamente affrescata è crollata, durante il terremoto del 1313 a causa anche dell’eccessiva altezza ed è stata sostituita da un’elegante copertura a capriate in legno, ancora visibile ai nostri giorni.
Una scalinata di fronte al presbiterio conduce a una piccola cripta. Secondo alcune ipotesi, l’ambiente era un ipogeo dedicato al culto della dea Vesta.
Altri studiosi suggeriscono che potesse essere un passaggio segreto usato dai Templari per mettere in salvo il loro tesoro ivi custodito, un’ipotesi basata su una rilettura di alcuni simboli presenti tra i quali di seguito i più significativi datati in epoca precedente alla comparsa del Sacro Sudario che sembra fosse custodito dai Templari:
- Gesù è rappresentato con caratteristiche simili all’ Uomo della Sacra Sindone,
- gli affreschi ritraggono San Giorgio e San Martino con abiti classici dell’ordine templare;
Alcuni studiosi hanno pertanto avanzato l’idea che il ciclo pittorico della Passione di Cristo possa contenere indizi a favore dell’autenticità della Sindone.
I Due Cicli di Affreschi
La vera particolarità di Santa Maria ad Cryptas sono i due cicli di affreschi che ne ricoprono interamente le pareti, abbracciando tre secoli di storia dell’arte.
1. Ciclo Bizantino-Cassinese (XIII secolo)
Questo ciclo, il più antico, si trova nell’abside, sulla parete meridionale, sull’arco trionfale e sulla contro-facciata. Le scene raffigurano:
La Creazione, a partire dal quarto giorno.
I Profeti, con iscrizioni in latino.
Figure bibliche come Abramo, Isacco e Giacobbe.
Le scene della Passione di Cristo, incluse l’Ultima Cena e la Crocifissione.
Il Giudizio Universale, considerato uno dei più antichi d’Abruzzo e che, secondo la leggenda, ispirò Dante Alighieri.
Questo ciclo fu commissionato da Guglielmo Morelli, sua moglie, un abate e tre giovani donne.
2. Ciclo di Scuola Toscana (XIV secolo)
Questo secondo ciclo, dal gusto protogiottesco, decora la parete settentrionale, ricostruita dopo il terremoto del 1313. È interamente dedicato alla Vita della Madonna, con scene tratte anche dai Vangeli Apocrifi.
La chiesa è aperta al pubblico in giorni e orari prestabiliti; non è necessaria la prenotazione.
I volontari dell’Associazione “Semi sotto la Pietra” sono felici di accompagnare i visitatori alla scoperta di questo tesoro d’arte e storia.