C’è un momento, tra ottobre e novembre, in cui l’Alta Valle dell’Aniene si trasforma in un quadro vivente: le montagne si accendono di rosso, arancio e oro, e ogni sentiero profuma di bosco e legna. È in questo scenario che Jenne, piccolo gioiello incastonato tra i monti Simbruini, si mostra in tutta la sua magia.
Il foliage qui non è solo uno spettacolo naturale — è un’esperienza. I vicoli si riempiono di colori caldi, il silenzio è rotto solo dal suono del vento tra i castagni, e le pietre antiche del borgo sembrano raccontare storie lontane. Jenne, patria di Papa Alessandro IV, unisce la quiete della montagna al fascino di un passato che ancora si respira in ogni angolo.
Il clima ancora mite di questi giorni rende perfetta una passeggiata tra le vie del borgo, i luoghi panoramici e i sentieri che portano verso la valle. Non è raro incontrare escursionisti, fotografi o semplici curiosi che si fermano a contemplare lo spettacolo della natura.
Ma Jenne non è solo bellezza naturale. È un borgo piccolo che fa le cose in grande: negli ultimi anni ha accolto visite ufficiali di rilievo, tra cui quelle del Ministro Antonio Tajani, che vi si è recato ben due volte. Un segnale di quanto questo piccolo centro continui ad attrarre personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo, tutte unite da un comune denominatore: l’amore per un luogo autentico, accogliente e pieno di vita.
In autunno, Jenne diventa un invito a rallentare, a guardarsi intorno e a scoprire che la bellezza, quella vera, non ha bisogno di clamore. Basta un borgo sospeso nel tempo e un tappeto di foglie dorate per ricordarci quanto è straordinario, a volte, il semplice scorrere delle stagioni.