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Italiani e alimentazione: cresce l’interesse per la cucina healthy

Secondo quanto riportato nella ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità di Unisalute, le abitudini degli italiani a tavola stanno diventando sempre più salutari. Circa 1 italiano su 2, infatti, considera fondamentale per la propria salute avere delle buone abitudini alimentari, oltre a uno stile di vita più sano ed equilibrato in generale.Vediamo quali sono le nuove abitudini dei cittadini in questo senso e quali sono le possibilità lavorative in questo interessante settore.

Più attenzione durante la spesa: un’abitudine per 3 italiani su 5

Altri interessanti dati emergono da una ricerca condotta dall’istituto Doxa per conto di Food: dopo la pandemia è diventata norma comune controllare le etichette (66%), evitare cibi grassi (70%) e affidarsi esclusivamente al made in Italy (50%). Comportamenti e abitudini di questo tipo sono espressione di un rinnovato interesse per la qualità dei prodotti e, più in generale, di un’attenzione decisamente più marcata per quanto riguarda il proprio benessere.

Del resto, l’Italia è la patria per eccellenza della dieta mediterranea: l’interesse per la buona cucina e i prodotti genuini non deve di certo sorprendere. La salvaguardia di questo patrimonio e l’importanza del mangiar bene interessa non solo le vecchie generazioni, ma coinvolge anche i più giovani. E per alcuni diventa una vera e propria scelta professionale.

Nutrizione: formazione e possibili sbocchi lavorativi

Il crescente interesse verso un’alimentazione sana ha un effetto diretto anche sul mercato del lavoro: tornando alla ricerca dell’Osservatorio Sanità di Unisalute risulta che il 24% degli italiani si rivolge a figure professionali come dietologi e nutrizionisti. Particolarmente interessante il trend che vede spopolare regimi alimentari alternativi come quello vegano, vegetariano e flexitariano (che elimina la carne ma non il pesce): il 13% dei rispondenti ha optato per una delle diete menzionate, mentre il 27% (quindi quasi 1 italiano su 4) ha ridotto o eliminato del tutto il consumo di carne.

Alla luce di questi dati, non sorprende l’aumento del numero di iscritti ai corsi di laurea in Scienze della Nutrizione, cresciuto in particolar modo nel biennio 2020-2021. Da notare anche la possibilità di seguire un percorso di studi di questo tipo in modalità telematica: alcune rinomate università online consentono infatti di conseguire una laurea in nutrizione anche da remoto, dando quindi la possibilità di ottenere un titolo equipollente a quello delle università tradizionali.

Quali sono gli sbocchi lavorativi con una laurea di questo tipo? Un laureato in Scienze della Nutrizione può trovare occupazione in laboratori, ASL, centri di benessere, ma anche studi medici e cliniche private, oltre che in centri di ricerca. Peraltro, il tasso di occupazione in questo settore è piuttosto elevato: parliamo dell’84,3%, a riprove dell’ampio interesse verso i temi collegati alla nutrizione e alla corretta alimentazione.

Si tratta quindi di un mercato in espansione, in grado di assorbire un numero crescente di laureati. Un percorso dinamico, moderno, flessibile, in linea con i tempi e con le esigenze dei nostri giorni, capace di offrire, in un contesto generale caratterizzato ancora da profonda incertezza, delle ottime prospettive lavorative.