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Incendio di Camerata Vecchia, la accorata lettera del compianto arciprete Don Antonio Fiori

Camerata Nuova – Pochi giorni ci separano dall’anniversario dell’incendio che ebbe a devastare Camerata Vecchia. Un documento storico d’eccellenza che testimonia quando avvenuto in quei tempi è la accorata lettera dell’arciprete don Antonio Fiori che nel mese di gennaio 1859 ebbe a scrivere nel gennaio del 1859:

 

“Dai latori della presente apprenderete meglio assai che da questa mia il lacrimevolissimo fatto accaduto dai 10 del corrente. Io non saprei esprimervi con parole l’orrenda catastrofe di guai e di lamenti in cui mi trovai in detta sera.
Erano le tre ore di notte ed io già prendevo la volta del letto quando intesi gridare al fuoco aiuto acqua correi rapidamente con don Gregorio, appena apparsi fuori dalla porta del dormitorio viddi risplendere tutti i monti circostanti, era la gran fiamma di sei abitazioni che s’incendiavano quasi nel centro del paese.
D’apprima corremmo animando tutti a prestar aiuto, ma quando vedemmo impossibile ogni umano rimedio poiché avea già preso un fienile la cui fiamme si estendevano alle abitazioni opposte corremmo precipitosamente in chiesa prendei sulle mie braccia la Madonna SS.MA e la portai salva da ogni caduta fra il buio della notte nel luogo dell’incendio, alla presenza della Madonna tutti gridammo grazia e così fu estinto mirabilmente l’incendio che minacciava di non perdonarla neppure al Romitorio di S. Croce.
Perirono le case con tutta la roba di questi poveri infelici, latori di questa i quali io vivamente raccomando alla S.V. si prenda l’impegno di condurli all’E.MO d’Andrea che dicesi trovasi colà, acciò si muova a pietà di essi col dargli qualche sussidio.
Credetemi ingenuamente che io da che sono al mondo non ho avuto mai simil paura.
Io ho veduto in piccolo il giudizio universale.
Tutta la notte l’ho passata come un generale di campo di battaglia, sono più morto che vivo.
In questo punto scendo giù alle capanne per incominciare ivi la mia missione, ma non so se ce la compirò.
Non vi tengo più in parole perché sono quasi fuori di me stesso vi saluto”

Questa lettera è tratta dall’Archivio di Stato di Roma – Congregazione del Buon Governo . Nel 2013, E’ stata pubblicata nella quarta edizione del libro dell’Associazione Pro Camorata “Camorata: una storia durata 1000 anni”