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In arrivo la fase 2: riapertura di fabbriche, negozi, parchi, biblioteche e musei. L’Italia verso una nuova normalità, presto la conferma di Conte

ph. @ facebook pagina ufficiale di Giuseppe Conte

Dal 4 maggio si aprirà un nuovo capitolo dell’emergenza coronavirus, uno step fondamentale che consentirà una ripresa graduale del ritorno alla normalità. Sulla base di quanto appreso finora, la fase 2 vedrà la ripresa di alcune attività strategiche, nonché la riapertura di parchi pubblici, biblioteche e musei. La conferma dovrebbe arrivare questa sera, salvo slittamenti, dal premier Conte in diretta tv e streaming, dopo la riunione con il Comitato tecnico-scientifico. «Non dovrà essere un liberi tutti», dice il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma dal 4 maggio, effettivamente, gli italiani potranno ritrovare gradualmente – secondo le norme di sicurezza, ovvero: distanziamento e mascherine – la libertà e la normalità tanto attese.

Già da lunedì 27 aprile potrebbero riavere il via libera alcuni settori strategici con un rischio più basso di contagio secondo le tabelle Inail, ma solo per le aziende già in possesso dei protocolli di sicurezza: automotive, moda e componentistica. A tal proposito, si sta studiando un decreto ad hoc firmato dai ministri Speranza, Gualtieri, Patuanelli e De Micheli. Per quanto riguarda l’istruzione, invece, si è parlato di una possibile riapertura dei portoni delle scuole, per consentire almeno colloqui e riunioni, ma al momento l’unica conferma è che partiranno i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici.

Dal 4 maggio prenderà il via ufficiale la fase 2, che vedrà la riapertura di fabbriche, cantieri e servizi.  Sarà, quindi la volta dei settori manifatturiero, tessile, costruzioni, commercio all’ingrosso, laboratori e altre attività di ricerca. Sarà obbligatorio il rispetto delle nuove norme di sicurezza: una nuova suddivisione di turni scaglionati, postazioni di lavoro distanziate e misurazione della temperatura corporea all’ingresso.

Nell la fase 2 sono previsti inoltre gli spostamenti all’interno della propria Regione, è invece al vaglio la possibilità di consentire viaggi nelle regioni confinanti. Per quanto riguarda le autocertificazioni, il premier Conte sarebbe orientato ad eliminarle, mentre invece il fronte rigorista insiste a mantenerle, seppure in forma ridotta. Sull’utilizzo delle mascherine resta l’obbligo di indossarle nei luoghi di lavoro e in qualsiasi altro luogo chiuso, non saranno invece obbligatorie all’aperto.

Sulla nuova gestione del trasporto pubblico non mancano polemiche e dibattiti tra la popolazione già nei giorni scorsi, specie nelle grandi città come Roma, dove è noto un certo malcontento anche in condizioni di normalità. Le nuove disposizioni prevedono che all’interno di bus, metro, treni e aerei sarà permesso l’ingresso dei passeggeri in numero limitato, con l’utilizzo alternato dei posti. In stazioni e aeroporti potrebbe essere prevista la misurazione della temperatura. Nelle ore di punta saranno applicate delle tariffe differenziate nelle diverse fasce orarie. Ovviamente anche sui mezzi pubblici vale la regola dei luoghi chiusi, quindi anche qui è previsto l’obbligo delle mascherine.

Dall’11 maggio saranno di nuovo aperti negozi al dettaglio, parrucchieri e centri estetici, che dovranno predisporre i locali secondo le nuove regole di sicurezza. Saranno obbligatorie le protezioni individuali, il distanziamento tra i clienti e la sanificazione dei prodotti (questo, in particolare, riguarda i negozi di abbigliamento e calzature). Per parrucchieri e centri estetici è previsto il rapporto di uno a uno tra operatore e cliente e obbligatoria la sterilizzazione degli strumenti.

Il 18 maggio riapriranno bar, ristoranti, pub e bistrot, ed è forse proprio il settore della ristorazione a dover cambiare più di tutti le proprie consuetudini con la clientela. Il futuro della convivialità sarà contraddistinto da barriere di plexiglass, che se da un lato ci dividono dall’altro ci permetteranno di socializzare e condividere un nuovo modo di stare insieme. Si partirà da una fase iniziale con il servizio di asporto, e si procederà verso un ritorno alla normalità nel rispetto del distanziamento minimo tra i clienti (tra un tavolo e l’altro, almeno 2 metri di distanza). Naturalmente, questo prevede un drastico abbassamento della capienza dei locali.

Un’altra novità importante sarà la riapertura dei parchi pubblici, dove potremo di nuovo passeggiare in libertà e senza temere multe e denunce. E, infine, una novità per la quale molto si è battuto il ministro della Cultura Dario Franceschini, è la riapertura il 18 maggio di musei, biblioteche e archivi. Un messaggio di ottimismo, per dire al mondo intero che l’Italia, pur con prudenza e cautela, riparte.