COLLALTO SABINO – L’autunno ha finalmente posato i suoi colori dorati e i suoi profumi intensi anche alla Locanda del Poeta, dove il protagonista assoluto di questa stagione è lui: il pregiato tartufo bianco.
Gli chef del ristorante, ispirati dalla magia del momento, hanno dato vita a nuove e raffinate proposte gastronomiche che celebrano questo tesoro della terra in tutte le sue sfumature. Piatti unici, pensati per soddisfare i palati più esigenti e per inebriarne le papille gustative, dove la fragranza del tartufo bianco si fonde armoniosamente con ingredienti genuini e di stagione.
È l’occasione perfetta per vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile: che sia una cena tra amici, un momento di convivialità o un incontro romantico, ogni portata diventa un viaggio tra profumi, sapori e emozioni.
Nel tepore accogliente della Locanda e nella suggestiva cornice dei colori d’autunno, ogni dettaglio racconta la passione per la buona cucina e l’amore per la tradizione. Il tartufo bianco, con il suo gusto inconfondibile e la sua eleganza naturale, incanta e sorprende, trasformando ogni assaggio in poesia.
La Locanda del Poeta invita gli amanti del gusto e dell’autenticità a scoprire la magia del tartufo bianco: un’esperienza da vivere con tutti i sensi.
Per info e prenotazione tavoli: 329 242 8900

Il Tartufo Bianco: una storia antica tra mito e gastronomia
Il tartufo bianco, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il suo aroma inconfondibile e il gusto raffinato, ha una storia che affonda le radici nella notte dei tempi. Fin dall’antichità, questo prezioso fungo ipogeo è stato considerato un vero e proprio tesoro della terra, capace di evocare lusso, mistero e piacere dei sensi.
Le prime tracce documentate del tartufo risalgono all’antica Mesopotamia, ma furono soprattutto i Romani a celebrarne le virtù culinarie. Plinio il Vecchio, nel suo celebre Naturalis Historia, descrive il tartufo come un alimento afrodisiaco e terapeutico, capace di stimolare la mente e il corpo. Nel Medioevo, il suo utilizzo si ridusse, riservato soprattutto alle tavole nobiliari, mentre nelle campagne italiane continuava a essere raccolto e apprezzato dagli intenditori locali.
Il tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), protagonista indiscusso delle cucine piemontesi, toscane e umbre, deve la sua fama al profumo intenso e delicato al tempo stesso, che lo rende unico rispetto ad altre varietà. La sua raccolta è un’arte che richiede esperienza, pazienza e la collaborazione di cani addestrati: è un momento quasi rituale che celebra il legame tra uomo e natura.
Nel corso dei secoli, il tartufo bianco ha conquistato i palati più esigenti, diventando simbolo di eccellenza gastronomica. Oggi, oltre a essere protagonista di grandi eventi enogastronomici e fiere internazionali, continua a ispirare chef e appassionati di cucina, che lo trasformano in piatti sofisticati e indimenticabili, capaci di raccontare la storia e la tradizione di territori unici.
Il tartufo bianco, dunque, non è solo un ingrediente prezioso: è una leggenda culinaria, un ponte tra passato e presente, tra natura e arte, capace di stupire e incantare chiunque abbia la fortuna di assaporarlo.
