ROMA – Migliaia di persone hanno attraversato ieri le strade di Quarticciolo, quartiere simbolo della periferia romana, per manifestare contro sfratti, esclusione sociale e marginalizzazione. Una mobilitazione partecipata e determinata, che secondo Amedeo Ciaccheri, presidente dell’VIII Municipio di Roma, rappresenta molto più di una semplice protesta: «C’è un movimento. Nuovo. Le piazze non sono stanche».
Il corteo, che ha visto la presenza di associazioni, collettivi e cittadini, si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni che da Roma a Milano, da Genova a Torino, fino a Berlino, stanno riportando in strada una nuova generazione di attivisti. Al centro della manifestazione non solo il diritto alla casa, ma anche la richiesta di pace e di un cambio di rotta radicale rispetto al clima di guerra e riarmo globale.
«Un equipaggio di terra per la Sumud – ha spiegato Ciaccheri – un’umanità inorridita da ciò che accade a Gaza e dal riarmo generalizzato. È tempo di paura, ma anche di speranza e di riscatto».
La mobilitazione ha sottolineato il ruolo degli spazi sociali e delle comunità locali, che negli anni hanno saputo resistere a crisi, pandemia e tentativi di repressione, continuando a rappresentare luoghi di aggregazione, mutualismo e partecipazione. «Più che produrre, liberano energie – ha aggiunto Ciaccheri – sono spazi riabitati, municipalisti per vocazione e resistenti per necessità».
Il messaggio della piazza è chiaro: difendere le strade, i corpi e le comunità che le attraversano significa opporsi alla guerra, alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali. «Saranno sotto attacco, sono sotto attacco – ha concluso Ciaccheri – ma restano la nostra ancora migliore per affrontare la tempesta».