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Il progetto ‘in bocca alla salute’ arriva al senato e nasce il primo comitato per la salute orale e sistemica

ROMA- Al fine di rendere la prevenzione delle patologie del cavo orale una priorità nazionale di salute pubblica e rafforzare la consapevolezza sulla profonda relazione tra igiene orale e salute generale è nato il primo Comitato Scientifico Multidisciplinare per la Salute Orale e Sistemica. Il gruppo è composto dalla Federazione Italiana delle Società Medico-Scientifiche (Fism), i principali esperti clinico-scientifici, due atenei di grande prestigio come Sapienza Università di Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, numerosi key opinion leader e, in qualità di major advisor, il professor Enrico Gherlone, esperto nominato dal ministro della Salute per l’odontoiatria.

I progetto ‘in bocca alla salute‘ presentato al Senato e realizzato con il contributo non condizionante di Procter&Gamble, sottolinea come la salute orale abbia una importanza basilare per proteggere tutto il corpo dalle infezioni. Una igiene orale trascurata può rilasciare tossine che possono causare infiammazione e diffondersi in tutto il corpo.

La letteratura scientifica dimostra che chi soffre di malattie gengivali ha una maggiore probabilità di sviluppare il diabete, soffrire di gravi eventi cardiovascolari come infarto o ictus, sviluppare malattie cognitive come il morbo di Alzheimer, artrite reumatoide e sviluppare esiti avversi in gravidanza. Queste connessioni sono poi influenzate dagli stili di vita e diversi fattori, tra cui predisposizione ereditaria, stress, fumo, una dieta sbilanciata, patologie sistemiche e una buona igiene orale.

Nei prossimi anni il Sistema sanitario italiano e la spesa connessa subiranno forti pressioni legate al progressivo invecchiamento della popolazione, alla longevità crescente e ai costi crescenti connessi alla gestione di malattie croniche e sistemiche. Diviene, dunque, ancora più importante investire nella prevenzione delle malattie del cavo orale, soprattutto considerando le insufficienti risorse destinate alla prevenzione, nonostante le proiezioni demografiche indichino un progressivo invecchiamento della popolazione italiana.

Nel marzo 2025 è stata effettuata una ricerca  dell’Osservatorio di igiene orale di Nomisma e Fondazione ReS su un campione di 1.400 consumatori, emerge come la salute orale degli italiani presenti sfide significative: ben l’85% degli italiani presenta problemi gengivali o dentali, ignorando lo stretto legame che esiste tra igiene orale e principali patologie sistemiche. Nella fattispecie: l’88% ignora la correlazione tra igiene orale e malattie cognitive, il 74% tra igiene orale e diabete, il 58% con le malattie respiratorie e il 49% con le malattie cardiovascolari.

La ricerca evidenzia quanto la corretta igiene orale possa aiutare le persone a sviluppare meno patologie e soprattutto spinge ad un cambio di mentalità volto alla consapevolezza che essa non ha importanza solo a livello estetico ma deve arrivare ad essere una abitudine quotidiana.

Questa problematica non è solo italiana ma mondiale, ne soffrono infatti circa 3,5 miliardi di persone nel mondo e rappresentano un problema sanitario ed economico rilevante, con impatti seri e di lungo periodo sulla vita di tutti.

Le linee guida del ministero della Salute sulla corretta igiene orale esistono e sono chiare: lavarsi i denti almeno tre volte al giorno, preferibilmente con uno spazzolino elettrico, utilizzare dentifricio fluorato e filo interdentale ogni giorno ed effettuare visite di controllo specialistiche con periodicità.Dalla ricerca Nomisma emerge comunque un grande divario tra queste e le reali abitudini dei consumatori: solo il 25% degli italiani utilizza uno spazzolino elettrico, solo il 27% il filo interdentale e ben il 40% ha rinunciato a controlli o cure odontoiatriche principalmente per motivi economici.

E’ in questo contesto che nasce in Italia il primo Comitato Scientifico Multidisciplinare per la Salute Orale e Sistemica, nato sotto l’egida della Federazione Italiana delle Società Medico-Scientifiche (Fism) per portare avanti un progetto di sensibilizzazione collettiva sull’importanza di una corretta igiene orale al fine più ampio di migliorare la salute sistemica degli italiani.  Esso si prefigge di essere interlocutore scientifico principale sull’esigenza di politiche sanitarie ed economiche dedicate a sensibilizzazione sulle buone pratiche igiene orale domiciliare quotidiana, collaborare attivamente con il ministero della Salute al fine di stimolare la presenza della prevenzione delle patologie del cavo orale nell’ambito della più ampia strategia sulla prevenzione e sui coretti stili di vita e, infine, stimolare e collaborare all’aggiornamento e alla ulteriore diffusione delle Linee Guida nazionali per la promozione della salute orale.

La senatrice Elena Murelli ha reso noto come il dentista può accorgersi delle problematiche collegate, per esempio lo smalto dei denti, le afte ricorrenti, la salivazione o problemi di alitosi, che potrebbero essere un primo campanello dell’allarme per la malattia celiaca, ma anche di altre malattie autoimmuni perchè la bocca può dare questo tipo di segnale.

Per il direttore scientifico del Policlinico Agostino Gemelli e componente del Css, Antonio Gasbarrini, ‘l’ecosistema orale è una vera e propria rivoluzione nella medicina. È tutta quella composizione di batteri, miceti e virus che vivono nella nostra bocca, è qualcosa che non conoscevamo e che abbiamo cominciato a studiare quando si è vista l’importanza del microbiota dell’apparato digerente, del microbiota intestinale. Una comunità complessa di batteri, miceti, virus, protozoi, parassiti, dipende dalle parti del mondo, che ha un ruolo fondamentale per educare l’ospite che li accoglie, perché nell’apparato digerente il microbiota controlla il sistema immunitario, controlla la produzione di vitamine, ha un ruolo fondamentale nel digerire, nel predigerire i polisaccaridi che assumiamo ed è diventato un vero e proprio marcatore di malattia e anche un qualcosa su cui si può intervenire con la dieta, con i probiotici, gli antibiotici, il trapianto di microbiota’.

‘Alla luce di tutto quello che si è visto sul microbiota intestinale- ha poi evidenziato Gasbarrini- si è cominciato a studiare il microbiota orale dell’ecosistema orale e si è visto che ha un valore enorme. Ha un valore enorme nelle malattie della bocca, ma è soprattutto un marcatore di malattie di altri organi. Ad esempio, vi sono studi che dicono che caratterizzando il microbiota orale si può predire chi può sviluppare una malattia autoimmune o addirittura predire chi è a rischio di alcune neoplasie dell’apparato digerente come quelle dello stomaco e del colon’.

‘Inoltre- ha poi dichiarato- andando a lavorare sull’igiene orale si possono prevenire alcune malattie. Quello che una volta sembrava un organo dedicato solo alla masticazione, nella realtà dei fatti è un vero e proprio ecosistema complesso in grado di determinare la salute e le malattie della persona. Una rivoluzione in corso di cui siamo solo all’inizio. È dunque importante parlarne, ma soprattutto è importante fare ricerca. È un vero e proprio indicatore di salute’.

‘Caratterizzando questo microbiota- ha concluso il direttore scientifico del Policlinico Agostino Gemelli e componente del Css- potremo pertanto capire la salute della persona’.