Il percorso per la Santitá durante l’Apocalisse
“Le altre virtú bussano alla porta del cuore di Dio. L’umiltà lo apre”. Sant’Agostino
Cosa significa essere un Santo al giorno d’oggi ? Chi sono questi famosi Santi di cui sentiamo parlare in continuazione? In questo settembre Papa Leone XIV ha proclamato Santi due giovani ragazzi, morti entrambi per una malattia fulminante, uno di 15 anni, l’altro di 24: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.
Il processo per la Santificazione é un iter ben preciso: su richiesta dei fedeli, di una diocesi o di una congregazione religiosa, il Vescovo competente dá il via all’inchiesta. Si va alla ricerca di documenti , testimonianze scritte o orali di gente che ha conosciuto la persona in questione. Bisogna accertarsi che la fama di santità si basi su fatti concreti. Tutto il materiale creato , che può essere molto lungo, forma un dossier centrale chiamato POSITIO. Esso viene sottoposto al vaglio di teologi e storici nominati dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Solo se il giudizio è positivo, il Papa proclama la persona “Venerabile”, riconoscendone le virtù eroiche. Ma non é finita qui, manca il Miracolo, ovvero l’evento sovrannaturale, come le guarigioni inspiegabili che confermano la santità. Il Papa firma la Beatificazione con la certificazione di un miracolo, proclama la Santificazione con il secondo. Con il sensibile calo di chi si dichiara realmente cattolico, i dati scendono ancor di più se parliamo di cattolico praticante, chi si mette realmente ad analizzare la figura di un Santo? Si guarda ai Santi come a persone inarrivabili, qualcuno ovviamente nemmeno crede alla loro esistenza, altri li rifiutano, altri ancora rispondono con una risata beffarda solo sentendone parlare. Una piccola minoranza li venera. Vi siete mai chiesti cosa significa essere un Santo? Per Papa Francesco, essere Santo significava vivere una vita secondo il Vangelo, non come un eroe irraggiungibile, ma come un “santo della porta accanto”, una persona che, attraverso il dono del Battesimo, segue Cristo con gioia, serve il prossimo e comunica l’amore di Dio agli altri. La santità è un dono di Dio che si concretizza nell’incarnare la parola di Dio nella vita quotidiana, attraverso un cammino di fede che ci fa sentire amici di Dio e ci incoraggia a vivere senza compromessi, senza accontentarsi di una vita mediocre. Quindi la via per la santità é percorribile per ognuno di noi. Il Battesimo é l’inizio di questo cammino. Santo é colui che si fa servo degli altri nel senso di mettere le esigenze altrui avanti alle proprie. Colui che mette al servizio del prossimo la sua vita in maniera costante. Santo é colui che vede l’Eucarestia come reale Corpo di Cristo e la mette al primo posto. Colui che sente la necessità di andare in chiesa ed ascoltare la parola del Signore ogni Domenica, come aiuto giornaliero nell’affrontare la vita. Santo é colui che ha un dialogo con Dio ogni giorno, che gli parla come se fosse il suo migliore amico e gli chiede aiuto perché comprende a fondo la piccolezza umana, in primis la sua. Santo é colui che percepisce una disgrazia altrui in prima persona ed aiuta nel suo modo migliore con anima e corpo. Santo è colui che non ha interesse per la mondaneità, non ama ciò che ama il mondo piuttosto ama il creato e ne é meravigliato ogni giorno. Santo é colui che non si esalta per la propria intelligenza o fisicità e non si gonfia per i suoi ipotetici traguardi, piuttosto si fa guidare da una intelligenza superiore e compie gesti impossibili agli occhi di molti, che osservandolo ne rimangono stupefatti, dalla forza, dalla costanza, dalla capacità di donarsi. Questa persona non ha nulla di diverso dagli altri ,assolutamente nulla, non é un supereroe anzi si rende conto, più di un comune mortale, quanto é immenso il suo limite. Ciò che fa di una persona comune un Santo é la Grazia di Dio ovvero doni che il Signore concede a chi li desidera ardentemente , perché li brama: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.
Santo é colui che vede nel concepimento di un bambino un Miracolo della vita , un dono , non un atto per il quale uno più uno deve fare per forza due… e infatti non sempre lo fa! La bramosia di essere importanti per qualcuno, di sentirsi al centro del mondo , di accumulare ricchezze, potere, il Santo non ce l’ha e nemmeno le desidera, ma non perché sia più bravo degli altri, lui ha capito il reale senso della vita e non ha paura della morte, piuttosto a tratti la desidera, perché vede in lei tutt’altro che la fine. Questa é la ragione per cui i Santi soffrono in silenzio ed accettano la malattia, una disgrazia o qualsiasi cosa negativa con un tacito sorriso, portando, a prescindere, la loro gioia interiore al mondo. Cristo, il Santo per eccellenza , sapeva perfettamente quale sarebbe stata la sua fine. Nei suoi pochi anni di vita non ha mai smesso di parlare di amore ed aiutare spassionatamente il prossimo. Un atteggiamento totalmente opposto a quello che descrive il mondo di oggi, cupo, buio, colpito da morte e distruzione, l’Apocalisse. Può ancora la Canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Fassati donare un barlume di speranza in una vita cristiana alla deriva ?
E siamo ad un passo dalla terza guerra mondiale.