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Il Natale di Subiaco, manca il profumo della festa nelle celebrazioni storiche del 10 Agosto

Come oggi nacque Subiaco nel 369 dopo Cristo. La lettera accorata del Sindaco Pelliccia

Subiaco – Il 10 agosto è una data importantissima per la comunità di Subiaco.  Ogni anno infatti si festeggia il Natale di Subiaco, sancito nel 369 dopo Cristo dall’atto che firmò il patrizio romano Narzio, attraverso il quale i territori di Subiaco vennero ceduti dall’Impero Romano agli abitanti locali.

Per ricordare questo evento così importante per la città, il 10 agosto, oltre alla tradizionale fiera di merci dalle ore 9,00 alle 13,00 nelle principali vie della città, si svolge solitamente il Palio di San Lorenzo. Lungo le rapide del limpido fiume Aniene, vigilati dalle guide rafting di Vivere l’Aniene, i sei rioni storici della città si sfidano in gare entusiasmanti.

Gli equipaggi di La Valle, Prestecata, La Missione, L’Arco, Il Colle e Vignola, si affrontano con determinazione e fino all’evento conclusivo con la  “Cena dei Rioni”.

Un appuntamento che quest’anno manca e si fa sentire, moltissimo. L’emergenza covid ha congelato tradizione, fede, cultura. Così il primo cittadino Francesco Pelliccia commenta questa ricorrenza mancata:

“Queste sarebbero state ore frenetiche, appassionate, dove si sentiva il profumo della festa, l’entusiasmo di camminare tutti insieme, la leggerezza del giorno di festa che apriva il ciclo di ferragosto, la fatica nel predisporre tutto al minimo dettaglio.

Ci manca la Città addobbata a festa dai Rioni che si preparavano al Palio, divenuto dopo 6 anni la festa di tutti, in cui ritrovarsi e festeggiare insieme degnamente il nostro Natale.

Il 10 Agosto un giorno pieno per la Città aperto dalla tradizionale messa del 9 a San Lorenzo, un momento di carica prima della frenesia del 10, segnato dall’avvio del Subiaco Rock e Blues Festival e poi dalla tradizionale fiera della merci.

Ora eravamo impelagati nell’assicurarci che le predisposizioni di sicurezza fossero impeccabili per accogliere migliaia di persone sulle sponde dell’Aniene; che tutto fosse perfetto e pronto per la cerimonia, che tutto funzionasse come un orologio per la gara sul fiume, che ogni momento fosse all’altezza delle attese.

Ore faticose, ma con un’adrenalina e un sapore indescrivibile, che sarebbero sfociata poi nelle urla per il giuramento dei Rioni, nel silenzio irreale della benedizione del Palio, nella festa dei vincitori, nel dispiacere, lungo un anno, di chi non arrivava in fondo, nei visi tirati delle guide raft.

Ci mancherà tanto il momento di consegna del Palio. Un momento irreale in cui emergeva senza freni, per una volta, il sentimento così raro e così vivo che ci faceva sentire per un giorno, per qualche ora, una Comunità unita, forte, vera.

Sarà così quest’anno ma le assenze ci fanno capire il valore delle cose.
Per questo dobbiamo preservarle, custodirle: perché siano in grado di generare Comunità, ancora, per anni.

Sognavo un Natale di Subiaco diverso, perché il mio ultimo da Sindaco. Perché le emozioni di questo giorno, così, non torneranno più.

Ma va così, per un bene superiore.
L’importante è tenerci dentro questi ricordi, per renderli di nuovo vivi dal prossimo anno.
Subiaco ha bisogno di giornate così, perché ci fanno sentire orgogliosi di ciò che siamo e ci restituiscono la prospettiva di dover essere insieme.

Torneremo a viverle.

Buon Natale di Subiaco a chi vuole bene a questa Città.”