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Il Mausoleo dei Plautii a Villa Adriana, la scheda degli interventi di restauro

Oggi il passaggio di consegne ufficiale

TIVOLI – L’intervento di manutenzione, recupero e valorizzazione del Mausoleo dei Plautii,
finanziato dal Ministero della Cultura con la Legge 190/2014 D.M. 28.1.2016 e diretto dai
funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di
Roma e per la provincia di Rieti, Anna Paola Briganti, Zaccaria Mari e Sergio Sgalambro, ha
riguardato l’intero monumento di età augustea con particolare attenzione all’elegante struttura in
blocchi di travertino, alle famose iscrizioni in marmo recanti i nomi dei Plautii Silvani e al
coronamento sommitale, con archetti e merlature, dovuto alla trasformazione, nel ‘400, in torrione.
Di notevole impegno a causa del lungo abbandono è stato, inoltre, il restauro del vano interno
ricavato in epoca moderna, le cui lesioni e sconnessioni erano state determinate dalla vegetazione
infestante, che annoverava veri e propri alberi.

Sempre nel vano interno, caratterizzato dallaconformazione cilindrica, tre dei quattro pilastri, che servivano a sorreggere impalcati in legno, il
più alto dei quali raggiunge i 12 metri, si presentavano in stato di grave degrado e uno era già
crollato. Realizzati nei primi secoli dell’epoca moderna (secc. XVII-XVIII), e funzionali alla
trasformazione del monumento in presidio militare, consentirono di ricavare alloggi per i soldati
preposti al controllo della principale via di accesso (la Tiburtina) a Tivoli. I due piani dei solai erano
collegati da una scala a chiocciola ricavata in un vano di forma quadrata. Nello spazio interno del
Mausoleo, pertanto, si è reso necessario consolidare il muro curvilineo antico con le sue aggiunte
moderne, i pilastri e i percorsi di accesso al camminamento superiore, mediante l’impiego di
strutture metalliche tra cui la riproposizione della scala a chiocciola, attraverso la quale è oggi
possibile godere della bella vista panoramica sul Ponte Lucano, anch’esso di età augustea, e sul
casale secentesco “Antica Osteria”.
Non meno impegnativa è stata la messa in luce del sistema strutturale della parte inferiore
del Mausoleo, consistente in una raggiera di setti murari che, a partire dal centro, si agganciano al
muro perimetrale. Grazie a questi lavori è stato documentato per la prima volta, rispetto ai numerosi
disegni di architetti e artisti dei secoli scorsi, lo schema ingegneristico prescelto per la costruzione
del Mausoleo, schema che a partire dalle fondazioni, formanti un corpo pieno, si elevava, dando
vita a una serie di vani percorribili, fino al colmo della copertura.
Infine, con questo intervento la Soprintendenza, nell’intento di voler valorizzare l’area
circostante il Mausoleo, come più volte ventilato nei decenni scorsi da varie amministrazioni, senza
tuttavia mai raggiungere risultati concreti, ha individuato sin da subito, come presupposto
essenziale, non solo il restauro del Mausoleo, ma anche la delimitazione di un “ambito di rispetto”
nello spirito di quanto previsto dal Decreto di Vincolo del 1954. Pertanto, con la bonifica dalla
vegetazione infestante, la realizzazione di un percorso che collega il monumento alla parte alta
dell’area lungo la Statale Tiburtina e la messa in opera di una recinzione, sono state create le
premesse per la creazione di un parco archeologico.