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“Il giardino dei dispari” di Leo Tenneriello, un viaggio tra i ricordi alla ricerca di un nuovo equilibrio

"Il giardino dei dispari nella mia mente ha sempre rappresentato il luogo in cui si ritrovano tutti quelli che tornano dai loro viaggi".

Trama del libro Il Giardino dei dispari

Con Giulia è finita. In un lucido delirio d’amore, Aldo cerca le ragioni di questa fine. Consulta, in ventiquattr’ore, il suo archivio di ricordi. La memoria mette in ordine sparso eventi, emozioni e fallimenti per arrivare là dove il filo del loro discorso si è spezzato, per cercare di riannodarne la storia. Ma l’amore è straccione, figlio di povertà, affamato della fame futura. È parlarsi, dirsi le cose senza mai arrivare a un punto. Una collana di parole che gli amanti non vorrebbero annodare mai.

Il Giardino dei dispari è l’ultimo romanzo del cantautore e scrittore Leo Tenneriello pubblicato nel 2020 con l’editore Il Seme Bianco. In questo libro l’autore affronta il tema della fine di un amore e di ciò che spesso ne consegue, come la solitudine, la malinconia, il vuoto, i rimpianti. Il protagonista della storia è Aldo Nero il quale, dopo la rottura sentimentale con Giulia, decide di tornare nel suo paese natale per ricominciare una nuova vita. È nel contatto con le origini e con i luoghi dell’infanzia che l’uomo ripercorre la sua esistenza, cercando di trovare un senso agli eventi e in se stesso.

La copertina del libro è quanto di più rappresentativo può esserci della storia: raffigura un uomo solo, in un’asettica stanza dalle pareti bianche, proteso con lo sguardo fuori dalla finestra verso uno spazio indefinito. Ogni giorno che passa Aldo si sente sempre più isolato dal mondo, nel suo cuore è sceso il gelo, è incapace di trovare un senso alle cose ma soprattutto non sa che strada prendere ora che Giulia non c’è più. Dalla finestra della sua casa sembra non trovare più alcun orizzonte raggiungibile.

La trama de Il giardino dei dispari  è costruita sui ricordi del protagonista, in un susseguirsi di flashback e attimi del presente attraverso cui si intesse l’intreccio di una vita trascorsa, la recente fine dell’amore e la voglia di ricominciare. Attraverso il ritorno agli ambienti in cui è cresciuto Aldo stabilisce un contatto con il passato, per sentirsi a suo agio in un luogo familiare e provare a comprendere meglio se stesso. Nella casa d’infanzia si ritrova al centro di dialoghi immaginari con la nonna, con l’amico Kalo, con il suo primo amore Ornella, con Giulia. I dialoghi diventano per lui un tentativo di trovare il bandolo della matassa, di sciogliere incomprensioni, colmare le mancanze.

Le conversazioni immaginarie sono l’aspetto più interessante, l’elemento cardine del romanzo, quali momenti di riflessione fecondi nel percorso di riscoperta del protagonista. L’autore si sofferma con grande capacità introspettiva sulla psicologia di Aldo, e la sua personalità viene descritta attraverso i pensieri che lo animano e i comportamenti che scandiscono una nuova quotidianità. Al centro narrativo del libro troviamo quindi l’indagine psicologica che assume un ruolo preponderante rispetto al trascorrere degli eventi, in cui il tutto si snoda nel solo arco di ventiquattro ore.

L’autore riesce a comunicare con grande efficacia la malinconia del personaggio principale, il suo rammarico per ciò che non ha potuto o saputo essere, ma trasmette anche un profondo romanticismo. Aldo è un sognatore, un uomo che si lascia andare al suono del mare e alla bellezza rigenerativa di un tramonto, alla speranza di nuove attese. La sua personalità per alcuni versi fa pensare al protagonista de Le notti bianche di Dostoevskij, introspettivo, sognatore, in perenne autoanalisi.

Lo stile narrativo di Leo Tenneriello oscilla fra l’onirico e il concreto, fra la realtà che annienta e l’immaginazione che risana. Il lettore si muove in un viaggio di ricordi agrodolci sui sentieri di una “perdita che restituisce la vita”. Il giardino dei dispari  lascia frastornati dal vuoto della fine e da ciò che della vita è insanabile, ma allo stesso tempo fa splendere la luce di nuovi auspici.

Il linguaggio usato annuncia tutto ciò attraverso un registro semantico sentimentale, emotivo, trasognato ma anche amaro e severo. Il romanzo è contraddistinto da una narrativa equilibrata che restituisce la giusta profondità alle cose senza diventare gravosa o pedante. Quello di Leo Tenneriello è uno stile che fa vibrare le corde profonde del lettore perso nel “lucido delirio d’amore” del protagonista. Il tutto si traduce talvolta in un flusso di coscienza dove si avvicendano emozioni, memorie, fallimenti.

Ne Il giardino dei dispari  emerge forte l’idea che per cambiare è necessario tornare sui sentieri del passato, per capirlo, metabolizzarlo e approdare verso una nuova prospettiva esistenziale. Il cambiamento arriva dopo aver sciolto i nodi dell’anima, quelli che intimano di scrutarsi dentro. È proprio questo che fa Aldo, viaggia nel suo animo per ritrovare se stesso. Il ritorno ai luoghi d’infanzia e i dialoghi immaginari rappresentano un tentativo di rivincita e comprensione di sé che non possono prescindere dal passato, perché ogni vero cambiamento deve saper accogliere anche la dimensione di ciò che è stato e di ciò che ha generato sofferenza.

Il giardino dei dispari  è la lettura ideale per chi ama le storie di formazione, il romanzo introspettivo, i libri sentimentali e la narrativa in cui viene posta al centro l’indagine psicologica.

 

Foto L E O

LEO TENNERIELLO è un cantautore e scrittore tarantino. È laureato in Scienze Politiche all’Università di Bari, con lode. Ha pubblicato i libri Individuo, massa e potere (1992), Metamorfosi e fuga (2009), Sorella noia fratello nulla (2013), In amore siamo cose (2015), La bellezza del caos (2017). Come cantautore ha all’attivo sei album: ControVerso, Viversi, Basta Pagare, Leo T. Kafka, Wilde, Tenero dice.

Nel 2023 ha pubblicato due singoli: Devo dare conto e Tuttofare, con quest’ultimo è stato finalista nazionale del premio “Palco d’Autore”, dedicato ad autori, cantautori e interpreti. Nel 2013 ha ricevuto il “Premio Speciale della Giuria Franz Kafka Italia” per il cd Leo T. Kafka. È stato finalista nazionale “Sanremo Rock & Trend Festival”, edizione 2020, e vincitore del premio speciale “Premium Partner”. Collabora con il quotidiano “Buonasera Taranto” curando la sua rubrica “L’Imbrattacarte. Pensieri e parole di… arte varia” occupandosi principalmente di recensione di libri.