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Historia – Rocca di Botte XVIII secolo; L’antico Organo Catarinozzi

Prima di parlare della storia dell’organo, parliamo un attimo del suo geniale padre, o meglio affermare costruttore. Cesare Catarinozzi (1660 – 1743) famoso e geniale costruttore di organi la cui opera fu fonte di gloria imperitura per il nome di Affile; egli operò principalmente nelle chiese e nelle cattedrali dell’Italia centromeridionale.

organo

ORGANO CATARINOZZI del XVIII secolo

Il pregevole organo della chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo a Rocca di Botte fu realizzato dalla celebre bottega Catarinozzi di Affile, come testimoniato sia dalle caratteristiche costruttive che da quanto rimane del cartiglio originale, in parte asportato, posto all’interno della secreta del somiere maestro, su cui si legge: “…zzi, D’Aff…”. Lo strumento è collocato in una cantoria sopra la porta d’ingresso della chiesa ed è chiuso in una cassa di legno con prospetto a tre campate, ognuna delle quali chiusa da una portina: due portine a doppia anta per la campata centrale e una portina ad anta singola per le due laterali. La facciata è costituita da 25 canne di stagno distribuite nelle tre campate (9+7+9) e formanti altrettante cuspidi; esse appartengono al Principale dal Fa1 e presentano il labbro superiore sagomato a mitria. La tastiera, a finestra, è costituita da 45 tasti (Do1 – Do5 con prima ottava scavezza) con diatonici placcati in bosso senza frontalini e cromatici in castagno ricoperti di ebano. La pedaliera, a leggio, è formata da 9 pedali (Do1 – Do2 con prima ottava scavezza) ed è costantemente unita alla tastiera. I registri sono azionati da tiranti con pomelli in legno tornito di forma molto elaborata; dei cartellini originali restano poche tracce. La manticeria originariamente era costituita da due mantici a libro, contrapposti, appoggiati al piano cantoria all’interno dello strumento ed azionati manualmente da corde; attualmente è presente un mantice a lanterna a singola piega, con due pompe sottostanti, azionabile manualmente a leva. Il somiere maestro, in noce, è del tipo a tiro e contiene all’interno 45 ventilabri e 9 stecche. Il somiere di basseria è posto sul retro. Il crivello è di legno con bocca delle canne interne posta sotto di esso. Il materiale fonico interno è in gran parte presente e originale.

(La rubrica Historia è curata da Ivan Cicchetti)