Roma – Anche nel Lazio ed in Abruzzo il green pass non è passato osservato. Si è assistito nelle sale interne ad un calo del 30% del fatturato rispetto agli andamenti consueti del periodo. E molti operatori del settore sono preoccupati, specialmente quella tipologia di attività che ad esempio non dispone di spazi esterni.
“Ci si riempie la bocca – commenta un ristoratore abruzzese – di aperto e di chiuso, ma non tutti i ristoranti e locali dispongono di spazi aperti, sia perchè in molti casi l’aspetto urbanistico non consente nemmeno ai comuni di poter concedere le aree per motivi di traffico o di viabilità, oltre al fatto che locali situati ad esempio nei centri storici con ingressi in piccole strade, come spesso accade nelle trattorie tipiche romanesche – dispongono solo delle sale interne. Investimenti, climatizzazioni, distanziamento e quindi riduzione dei posti già un primo scotto da pagare, con il green pass determinate attività saranno ancora una volta penalizzate dalla pandemia e dalle ristrettezze, sarà anche giusto ma la categoria non può andare avanti così, ci sentiamo colpevoli di aver scelto questo lavoro”.
