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Giornate Europee dell’Archeologia, a Guidonia l’incontro dal titolo “Il cane nell’antichità”

Ingresso gratuito al museo Civico

Guidonia Montecelio. In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” ospita l’incontro dal titolo “Il cane nell’antichità”, a cura della prof.ssa Marina Sapelli Ragni, in programma per sabato 14 giugno alle ore 17:30.

La conferenza approfondirà il lungo e articolato rapporto tra uomo e cane nella storia antica.
Gli studi hanno indagato i tempi e le modalità attraverso cui il cane (Canis lupus familiaris) si è distinto dal lupo grigio (Canis lupus), concludendo che il processo di avvicinamento all’uomo sia avvenuto attraverso diverse filiazioni, in luoghi e tempi distinti, già a partire dal Paleolitico. L’uomo scoprì presto l’utilità dell’addomesticamento: il cane poteva accompagnarlo nella caccia e contribuire alla protezione degli insediamenti. Numerosi rinvenimenti archeologici confermano oggi questa visione e attestano persino la presenza di veri e propri riti funerari dedicati ai cani domestici in epoca neolitica.

È la civiltà egizia a lasciare le testimonianze più ricche di questo legame: non solo con il culto del dio Anubi, rappresentato con sembianze canine, ma anche con la raffigurazione di faraoni accanto ai loro cani prediletti e con la pratica della mummificazione degli animali, simile a quella riservata ai gatti. Per i Greci, che conoscevano la devozione egizia, il cane era soprattutto associato all’attività venatoria, ma non mancano esempi iconografici di cani raffigurati accanto ai loro padroni sui rilievi funerari. Il mondo romano ebbe con il cane un rapporto duplice: se da un lato l’animale fu impiegato nei combattimenti e in guerra, dall’altro fu usato per la caccia e la guardia delle abitazioni. Non mancano tuttavia testimonianze di vero affetto, come epigrammi e iscrizioni funerarie, che evidenziano un’intimità e una sensibilità simili a quelle delle società occidentali moderne.

Accanto al momento scientifico, l’iniziativa ospiterà anche una realtà attiva nel presente: sarà infatti presente il Rifugio Canidonia, associazione di volontariato attiva dal 2013 nel recupero, nella cura e nell’adozione di cani abbandonati sul territorio.

Nato dall’impegno di un piccolo gruppo di persone accomunate dall’amore per i cani e dalla volontà di offrire loro un futuro migliore, Canidonia è oggi un punto di riferimento per decine di animali salvati da situazioni di disagio o pericolo. Ogni giorno, i volontari del rifugio si occupano di garantire cure veterinarie, accoglienza, cibo e – soprattutto – la speranza di una nuova famiglia.
Aiutare Canidonia significa aiutare cani che hanno conosciuto l’abbandono, spesso la sofferenza, e che oggi cercano una seconda possibilità. L’adozione responsabile e il sostegno concreto – anche con piccoli gesti – sono fondamentali per costruire una comunità più consapevole, empatica e civile.

Nel Giardino dei Frati del complesso museale verrà allestito un banchetto informativo, dove sarà possibile:
– ricevere materiali sull’attività del rifugio
– lasciare cibo per gli animali ospitati
– fare una donazione o acquistare piccoli gadget solidali

L’evento vuole così unire la riflessione archeologica e culturale a un momento di sensibilizzazione civica e comunitaria, nel nome di un legame – quello tra uomo e cane – che dura da decine di migliaia di anni.

Gli ospiti con cani sono i benvenuti, nel rispetto delle seguenti indicazioni:
– cani tenuti sempre al guinzaglio
– dotati di museruola, da usare in caso di necessità o in presenza di altri cani
– costante sorveglianza da parte dei conduttori, per garantire sicurezza e serenità

Ingresso gratuito.