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Giornata di lavoro sociale Croce Rossa di Carsoli: Camerlengo: “importante sinergia”

Carsoli – La Croce Rossa è protagonista in molti frangenti che richiedono l’impiego di azioni diverse, mirate e, il più possibile, esaurienti. Sicuramente l’idea di “azione” che si ha è quella che dà maggiore visibilità a questo movimento: la presenza in situazioni di emergenza, che sia il semplice servizio 118 o una calamità naturale di maggiore entità. In realtà, il progetto di questa associazione è ancor più nobile e prevede un lavoro silenzioso, nascosto dai riflettori e dalle telecamere. La Croce Rossa pone come obiettivo principale delle sue azioni la promozione dell’inclusione sociale, al fine di costruire comunità più forti ed inclusive.
Come svolge questa sua azione, quindi, se è praticamente invisibile agli occhi della comunità? Lo fa essendo essa stessa esempio di inclusione, rivolgendo lo sguardo alle classi considerate più vulnerabili e occupandosi dello sviluppo dell’individuo, inteso come la possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità. Risulta necessario, quindi, avere una visione in tuttotondo della società odierna e saper comprendere anche le nicchie più emarginate.
Per rispettare tale obiettivo e per favorire il progresso psicosociale, la Croce Rossa di Carsoli ha da poco svolto una giornata informativa per addentrarsi nella conoscenza di una comunità silenziosa, non troppo distante dai “normali”: i sordi. L’incontro si è tenuto grazie alla presenza di Dott.ssa De Luca, assistente alla comunicazione, impegnata nel lavoro con i bambini sordi a scuola, e ha visto coinvolti i volontari stessi, membri dell’associazione, che si sono mostrati sensibili nei confronti di questo tema e curiosi di conoscere un mondo, considerato nuovo per chi ne ignora l’esistenza, con il quale creare un ponte che favorisca l’inclusione nella società. Durante l’incontro, la Dott.ssa De Luca ha fornito spiegazioni sulla cultura del mondo dei sordi e sui servizi sociali a loro rivolti. Da questo cappello introduttivo, è poi passata a definire il quadro psicologico che diventa di particolare rilevanza soprattutto nell’età adolescenziale, nella quale si riscontrano maggiori difficoltà nell’accettazione di se stessi, ma anche del “diverso” da parte di chi convive con una persona sorda. L’interesse suscitato dalle sue appassionate descrizioni e dalle esperienze dirette da lei riportate ha permesso lo stabilirsi di un dibattito costruttivo. Numerose sono state le domande rivolte per avere consigli su come interagire con queste persone nel caso in cui fossero coinvolte in una situazione di emergenza o ne fossero testimoni. Entrando nel vivo del problema, la Dott.ssa De Luca ha reso noto l’esistenza di corsi mirati all’apprendimento del linguaggio dei segni e ha dato un’infarinatura su ciò che la lingua dei segni concerne riguardo il modo di condurre un dialogo.
Il presidente della Croce Rossa di Carsoli, Dott. Luciano Camerlengo, si è fatto subito promotore per
l’attivazione di un corso base sul linguaggio dei segni grazie alla stretta collaborazione della Dott.ssa De Luca, al fine di iniziare a muovere dei primi passi in un teatro comunicativo che sembra essere distante, ma che in realtà tocca la nostra stessa comunità. Non è, di certo, da considerarsi come un metodo risolutivo completo, perché il mondo del LIS è complesso e richiede l’impiego di figure specializzate, ma sicuramente può essere un approccio innovativo sulla comprensione di una società eterogenea che ha bisogno di creare connessioni costanti e durature per essere socialmente ONLINE, valido comunque anche al di fuori dei social network.