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Ginecologia estetico-funzionale, nata nuova commissione Ordine Medici Roma

Roma. La Ginecologia Estetico-Funzionale (Gef), una disciplina emergente che integra medicina rigenerativa e riabilitazione del pavimento pelvico, è al centro della nuova Commissione istituita dall’Ordine dei Medici di Roma. Coordinata dal dottor Emanuele Bartoletti, consigliere dell’Ordine e presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime), la Commissione si prefigge l’obiettivo di divulgare una cultura scientifica rigorosa riguardo alle terapie estetico-funzionali per il miglioramento morfologico e soprattutto funzionale dell’apparato genitale femminile, in particolare per le donne in menopausa e le pazienti post-oncologiche.

 In questi gruppi di donne, i disturbi vulvo-vaginali, tra cui secchezza, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), incontinenza lieve e alterazioni estetiche sono infatti problematiche comuni che influenzano pesantemente la qualità della vita e la sfera sessuale. “Per rispondere a queste esigenze- spiega il dottor Bartoletti- la Commissione punta a divulgare la conoscenza a medici e pazienti di interventi terapeutici che possano migliorare non solo la salute fisica, ma anche l’autostima e la vita relazionale delle pazienti”.

 Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa c’è la promozione di una “corretta informazione scientifica sulle tecniche estetico-funzionali, mettendo in evidenza efficacia, limiti e sicurezza- prosegue il presidente Sime- Inoltre, la Commissione intende favorire la formazione continua per i professionisti del settore, proponendo corsi accreditati (Ecm) e divulgando linee guida internazionali”.

 Particolare attenzione verrà dedicata all’integrazione multidisciplinare delle cure, coinvolgendo non solo ginecologi e medici estetici, ma anche oncologi, fisioterapisti, psicologi e sessuologi clinici, per garantire “percorsi terapeutici personalizzati e integrati” basati su indicazioni cliniche documentate e su terapie largamente supportate da validazione scientifica internazionale. Tutte le procedure, inoltre, dovranno essere precedute dal consenso informato per garantire la sicurezza delle pazienti. In caso di pazienti post-oncologiche, i trattamenti dovranno essere discussi con l’équipe oncologica di riferimento per evitare complicazioni”.

La Commissione Ginecologia Estetico-Funzionale prevede anche la creazione di un registro osservazionale nazionale per monitorare gli effetti dei trattamenti e raccogliere dati sugli eventuali effetti avversi. Inoltre, saranno promosse campagne educative per sensibilizzare sia i professionisti della salute sia la popolazione generale riguardo l’importanza della salute vulvo-vaginale e del benessere sessuale femminile.

 “Non ha più senso oramai che una donna in menopausa fisiologica o iatrogena per patologie oncologiche, tra l’altro di età sempre più giovane, debba soffrire per tutte le condizioni concomitanti che riducono pesantemente la loro qualità di vita personale e di relazione”, conclude Bartoletti.

 “Nelle donne in menopausa e in quelle che hanno affrontato un tumore, i cambiamenti nella funzionalità vulvo-vaginale e nella sfera sessuale possono influire molto sul benessere quotidiano- spiega la dottoressa Loredana Cavalieri, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica e consigliere della Società Italiana di Medicina estetica- La Commissione per la Divulgazione della Ginecologia Estetico-Funzionale promuove un’informazione medico-scientifica seria, diretta non solo alle pazienti, ma anche ai medici di medicina generale e a tutti gli specialisti che possono riscontrare questa problematica. L’intenzione è quella di proteggere le pazienti e integrare le terapie estetico-funzionali nei percorsi dedicati alla salute femminile”.

 La Ginecologia Estetico-Funzionale (Gef) unisce aspetti di medicina rigenerativa, riabilitazione del pavimento pelvico e interventi mirati a migliorare la qualità di vita. Gli obiettivi della Commissione, allora, sono Creare un registro nazionale per osservare nel tempo i risultati dei trattamenti e gli eventuali effetti indesiderati- evidenzia la dottoressa Cavalieri- pubblicare documenti condivisi con altre società scientifiche, per offrire indicazioni comuni e basate su evidenze; promuovere iniziative informative rivolte sia ai professionisti sia alla popolazione, per aumentare la consapevolezza sulla salute vulvo-vaginale; favorire l’inserimento della Ginecologia Estetico-Funzionale nei percorsi di cura dopo un tumore e durante la menopausa, con particolare attenzione al recupero della funzione sessuale e del benessere psicologico”.

Questa Commissione rappresenta un “cambiamento importante nel modo di comunicare su questi temi. È fondamentale per le donne- aggiunge ancora l’esperta- perché affronta in modo serio, scientifico ed etico un problema che fino a pochi anni fa era considerato inevitabile, quasi un tabù con cui convivere in silenzio. Oggi, grazie all’aumento dell’aspettativa di vita e alle diagnosi oncologiche sempre più precoci, è diventato indispensabile affrontare apertamente queste difficoltà e far conoscere le possibili soluzioni terapeutiche”.

 Ad intervenire sul tema anche il dottor Pietro Saccucci, specialista in Ostetricia e Ginecologia, presidente e co-fondatore dell’Associazione Italiana Ginecologia Estetica e Funzionale (Aigef): “L’Associazione è stata fondata circa dieci anni fa con l’obiettivo di migliorare l’estetica e la funzionalità dell’area genitale femminile- ha spiegato il Dott. Saccucci alla Dire- Collaborando con i medici di medicina estetica, si è passati dal concetto di ‘estetica dell’area pelvica’ a quello di ‘estetica funzionale’, mirando a migliorare non solo l’aspetto, ma anche la funzione di questa area spesso trascurata. Vengono presi in considerazione, tra l’altro, ladistrofia vaginale e l’incontinenza urinaria, che sono problematiche comuni nelle donne in menopausa”.

 Queste condizioni, spesso “ignorate o etichettate come inevitabili, hanno un impatto negativo sulla qualità della vita- ha aggiunto l’esperto- La crescente durata della vita femminile, con un terzo delle donne italiane in menopausa e la previsione che entro il 2030 il 50% lo sarà, fa sì che queste problematiche aumenteranno negli anni. Inoltre, molte donne non possono seguire terapie ormonali, quindi l’associazione propone trattamenti alternativi come laser e radiofrequenza. L’Aigef si occupa anche di inestetismi vulvo-vaginali, che influenzano la qualità della vita della donna e che vengono spesso trascurati”, conclude.