Furto sacrilego al Santuario della Santissima Trinità: rubati 11 mila euro in contanti
Il colpo nella notte a 1300 metri d’altitudine: “Non credevo potessero arrivare a tanto”, lo sfogo del rettore Don Alberto Ponzi
VALLEPIETRA (Roma) – Una mano sacrilega ha violato uno dei luoghi più sacri e suggestivi del Lazio: il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, incastonato tra le rocce del Monte Autore, a 1300 metri d’altitudine. Nella notte, ignoti hanno forzato i locali del rettore e portato via oltre 11 mila euro in contanti, frutto delle offerte dei fedeli e dei fondi destinati ai lavori di manutenzione.
Un furto che lascia sgomenta la comunità e getta un’ombra su un luogo di pace visitato ogni anno da più di 300 mila pellegrini. Le telecamere di videosorveglianza, pur attive, non sono bastate a fermare i ladri, che sembrano aver agito con freddezza e conoscenza dei luoghi.
> “Non credevo potessero arrivare a tanto – confessa, con amarezza, Monsignor Don Alberto Ponzi, rettore del Santuario e parroco degli Altipiani di Arcinazzo – c’erano stati piccoli furti alle bancarelle, ma mai avrei immaginato che potessero violare un luogo sacro”.
L’assalto è avvenuto intorno alle due di notte, come confermano le registrazioni delle telecamere. I malviventi, dopo aver sfondato la porta della stanza del rettore, hanno raggiunto un locale dove era custodito un sacco pieno di monete da uno e due euro. Dalle immagini si intravede una sola persona, ma gli investigatori non escludono la presenza di complici rimasti all’esterno.
Si ipotizza che i ladri abbiano lasciato l’auto nel parcheggio a valle, per poi risalire fino al Santuario: “Sicuramente non possono essere arrivati a piedi da Vallepietra – commenta Don Alberto – sarebbe stato troppo faticoso”.
Nonostante l’amarezza, il rettore invita i fedeli a non perdere la speranza:
> “Questo furto ha ferito tutti, ma la fede resta più forte di qualsiasi atto vandalico. Il Santuario chiuderà come sempre il 2 novembre per il periodo invernale e riaprirà il 1° maggio per accogliere di nuovo i pellegrini.”
Intanto i carabinieri della Compagnia di Subiaco e della stazione di Vallepietra hanno avviato le indagini. Il bottino è ingente, ma ciò che più pesa è la profanazione di un luogo di preghiera. Un colpo che fa rabbrividire, non solo per la cifra rubata, ma per l’oltraggio alla fede e alla devozione di migliaia di credenti.