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Il fascino di Anticoli Corrado, storia e cultura nel Museo Civico d’arte moderna e contemporanea

Anticoli Corrado – Per chi non fosse mai stato ad Anticoli, il viaggio nella cultura inizia ad essere suggestivo fin dalla svolta a destra dalla Tiburtina per chi viene dalla direzione di Tivoli. Già la Chiesa della Madonna del Giglio accoglie la cultura nel cuore della Valle dell’Aniene, proseguendo nella salita con diversi tornanti, il panorama mozzafiato distoglie anche l’attenzione del guidatore. Sulla montagna circostante si apprezza Roviano nella sua bellezza, al quale fa da corona l’autostrada A24. Arrivati ad Anticoli, la bella piazza ci immerge in una atmosfera intensa, un mix di storia e di cultura lo si denota già dalle costruzioni e dall’urbanistica piuttosto conservativa, ma soprattutto dal particolare della fontana. Entrando nel Museo, ci si sente catapultati immediatamente nella storia. Nel piano terra, un tempo adibito a carcere sono evidenti i segni che i detenuti facevano sulle volte dei muri e sui soffitti per identificare il tempo. E poi l’arte è di scena in moltissime sfaccettature negli altri due piani di esposizioni. La cultura che mantiene inalterato nel tempo un fascino che non tramonta. E la Valle Aniene, è testimone di un’arte che deve essere ancora di più conosciuta ed apprezzata.

E leggendo la storia del museo dal portale dedicato  si resta ancorpiù affascinati. “Quando nel primo Ottocento gli intellettuali di tutta Europa, durante il Grand Tour, cominciarono a esplorare i dintorni di Roma alla ricerca di scorci pittoreschi e nuove fonti d’ispirazione, il borgo di Anticoli Corrado fu una delle scoperte più interessanti, in particolare per gli artisti. Oltre al paesaggio e alle caratteristiche architetture, i pittori subirono il fascino degli abitanti, tanto per la bellezza e la disinvoltura nel posare, quanto per la proverbiale ospitalità. Fu così che, soprattutto a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, un numero sempre maggiore di artisti vi soggiornò, affittando per periodi più o meno lunghi studi in cui poter lavorare lontani dal caos della città. La fama di Anticoli Corrado “paese degli artisti” incuriosì numerosi artisti di grande levatura, tra cui, solo per citarne alcuni, Arturo Martini, Pablo Picasso e Marcel Duchamp, il quale vi si recò per la prima volta nel 1925, per poi tornare nel 1965. Tra gli anni ’20 e ’30, la folta schiera di artisti residenti ad Anticoli Corrado sentì di dover ringraziare il borgo per l’accoglienza ricevuta donando al Comune un’opera eseguita in loco: nacque così il primo nucleo della collezione del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, inaugurato nel 1935 dal ministro Giuseppe Bottai. Del comitato promotore facevano allora parte alcuni dei protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento, vale a dire Attilio Selva, Orazio Amato, Antonio Munoz, Pietro Gaudenzi, Riccardo Assanti e Carlo Toppi. Poco prima dell’inaugurazione, in Piazza delle Ville era stata collocata la fontana di Arturo Martini. La prima raccolta di opere si arricchirà nel tempo fino a raggiungere gli attuali circa 700 pezzi tra disegni, dipinti, sculture e stampe. Dopo la cesura della Grande Guerra, infatti, il museo ha continuato ad acquisire nuove opere, e il borgo è stato gratificato dalla continua presenza di ospiti illustri, come Rafael Alberti, che vi soggiornò in periodi alterni tra il 1963 ed il 1975, riscoprendo una sua vena pittorica e regalando molte sue poesie ai luoghi della valle dell’Aniene. Il Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado è ospitato nei locali su due piani del palazzetto donato al Comune dal principe Marcantonio Brancaccio, compreso nell’area dell’antico castello trasformato in palazzo baronale.”