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Escursionisti bloccati nella bufera: tragedia sfiorata sulla Maiella, salvati dal Cnsas Abruzzo

Notte di paura sulle vette della Maiella, dove un’escursione si è trasformata in un incubo. Quattro appassionati di montagna, tutti originari della Campania, sono rimasti bloccati a oltre 2400 metri di quota, circondati da neve, gelo e visibilità azzerata, rischiando la vita. Solo l’intervento congiunto del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese e dell’Aeronautica Militare ha evitato il peggio, portando in salvo il gruppo allo stremo delle forze.

Il dramma si è consumato nella serata di domenica 5 ottobre, nei pressi del rifugio Manzini, dove gli escursionisti avevano deciso di trascorrere la notte dopo che una delle partecipanti aveva subito un trauma al ginocchio durante l’ascesa verso la vetta del Monte Amaro.

La situazione è precipitata la mattina seguente: un tentativo di discesa si è trasformato in una lotta disperata contro il maltempo. Bufere di neve, temperature rigidissime e sentieri resi impraticabili dal ghiaccio hanno costretto il gruppo a ripiegare nuovamente al rifugio, fradici, infreddoliti e ormai senza forze, da dove è partito l’allarme.

Le squadre di terra del Soccorso Alpino si sono fatte largo tra la tormenta, sfidando condizioni estreme e visibilità quasi nulla, guidate soltanto dal GPS. Raggiunti gli escursionisti e prestate le prime cure, è stato richiesto il supporto aereo.

Un elicottero dell’85° Centro SAR del 15° Stormo, decollato d’urgenza da Pratica di Mare, ha sorvolato l’area e, con una manovra ad altissimo rischio, ha imbarcato i quattro malcapitati, trasportandoli all’ospedale di Chieti per i controlli medici. In una seconda missione sono stati evacuati anche i tecnici del Soccorso Alpino, chiudendo l’operazione intorno alle 23:00.

Una notte da incubo che poteva trasformarsi in tragedia, ma grazie alla prontezza e al coraggio dei soccorritori, i quattro escursionisti sono ora sani e salvi.