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Emozioni a Santo Stefano per la festa dei fuochi tra memoria e identità

SANTE MARIE – Non è solo una fiamma che arde, ma un linguaggio antico che attraversa i secoli e parla ancora alle comunità. La Festa dei Fuochi, svoltasi a Santo Stefano, frazione di Sante Marie, si è confermata come uno degli appuntamenti più suggestivi del panorama delle tradizioni popolari, capace di intrecciare storie, territori e identità diverse sotto un unico simbolo: il fuoco.

Alla manifestazione hanno preso parte anche i Comuni di Agnone e Narni, dando vita a un incontro che ha superato i confini geografici per trasformarsi in un vero dialogo culturale. Protagonisti della serata sono stati riti antichi e profondamente radicati come la ’Ndocciata e le ’Ntosse, espressioni rituali in cui il fuoco diventa luce che guida, memoria che resiste, identità che si rinnova.

Le fiaccole accese hanno illuminato non solo le strade del borgo, ma anche il legame profondo tra passato e presente. In ogni gesto, in ogni fiamma levata al cielo, si è ritrovato il senso di appartenenza a una storia collettiva, tramandata di generazione in generazione e ancora capace di emozionare.

La Festa dei Fuochi ha saputo così valorizzare il patrimonio immateriale dei territori coinvolti, rafforzando i rapporti tra comunità che, pur diverse, condividono radici comuni e una stessa volontà di custodire le proprie tradizioni. Un patrimonio fatto di rituali, simboli e racconti che continua a vivere grazie alla partecipazione attiva delle persone.

Più che un evento, la manifestazione è stata un’esperienza culturale intensa, carica di significati simbolici e umani. Un’occasione in cui il fuoco, da sempre elemento di trasformazione, si è fatto ancora una volta strumento di unione, racconto e identità condivisa.