Il Laboratorio di Virologia dell’INMI Lazzaro Spallanzani ha confermato due nuovi casi di infezione da West Nile Virus rilevati nel territorio dell’ASL di Latina, accendendo i riflettori su una possibile nuova fase di attenzione sanitaria per il virus trasmesso principalmente tramite la puntura di zanzare infette.
In risposta immediata, l’Istituto – in collaborazione con la Regione Lazio e l’ASL di Latina – ha organizzato una riunione operativa straordinaria che ha coinvolto 290 operatori sanitari, tra cui medici di medicina generale, specialisti in malattie infettive, personale dei Pronto Soccorso e membri del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP).
L’incontro ha rappresentato un momento cruciale per fare il punto sullo scenario epidemiologico attuale, condividere le raccomandazioni regionali in materia di prevenzione e gestione, e rafforzare il coordinamento delle strutture sanitarie. Particolare attenzione è stata dedicata alla patogenesi del virus, ai sintomi neurologici che può provocare nei casi più gravi, e alla gestione clinico-terapeutica dei pazienti.
Il virus del Nilo Occidentale è una zoonosi che circola tra uccelli e zanzare, ma può occasionalmente infettare l’uomo e i cavalli. Nella maggior parte dei casi l’infezione decorre in forma asintomatica o con sintomi lievi, ma in una minoranza può causare gravi complicanze neurologiche, soprattutto in soggetti fragili o immunocompromessi.
Il lavoro dell’INMI Spallanzani si conferma ancora una volta al centro della rete regionale per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive, offrendo non solo diagnostica avanzata, ma anche formazione, indirizzo clinico e capacità di coordinamento in situazioni emergenziali.
Alla luce dei recenti casi, l’istituto rinnova l’invito alla vigilanza territoriale, alla prevenzione attraverso il controllo delle zanzare e all’aggiornamento costante del personale sanitario, fondamentali per evitare la diffusione dell’infezione.