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Decesso soccorritore 118, il cordoglio dell’AASI: “intitolare a Roberto luogo pubblico alla memoria”

Sacrofano – Ha suscitato impressione e cordoglio la morte del caro  Roberto Campigotto l’operatore di 57 anni del’Ares 118, morto per un infarto mentre soccorreva un uomo con un arresto cardiaco in corso. Proprio durante le operazioni rianimazione si è sentito a sua volta male, venendo soccorso anch’egli dai colleghi. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di sabato 20 aprile, alle porte di Roma.
L’autista soccorritore è deceduto mentre veniva trasportato d’urgenza all’ospedale di Monterotondo a bordo dell’automedica intervenuta unitamente  all’ambulanza: nonostante gli sforzi dei medici per lui non c’è stato nulla da fare, e non è stato possibile fare altro che constatarne la morte.
L’Associazione Autisti soccorritori italiani ha espresso il proprio cordoglio inviando una nota ai familiari di Roberto che viveva a Sacrofano, congiuntamente al sindaco di Sacrofano ed alla regione Lazio e all’Ares 118. Nell’esprimere la profonda partecipazione al lutto, l’AASI con sede in Catania e di cui è presidente il dott. Stefano Casabianca,  ha anche proposto di dedicare un luogo pubblico alla memoria, per far vivere ancora questo cuore nobile.
L’operatore  lascia due figli di 8 e 13 anni e la moglie nel profondo sconforto.
Il cordoglio del Sindaco: 
Il Sindaco di Sacrofano Patrizia Nicolini e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale, sgomenti nell’apprendere la notizia, esprimono il loro più profondo cordoglio per la scomparsa di Roberto Campigotto, operatore del 118 di Sacrofano, morto a causa di un infarto mentre stava eseguendo un intervento di soccorso a Monterotondo.
Professionista stimato, dedito al suo lavoro, benvoluto da tutti, Roberto lascia una moglie e due figli ancora minorenni.
Alla sua famiglia, a colleghi e amici, giungano le più sentite condoglianze.