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Cultura: “rara interpretazione di culto mariano a Carsoli”

Di Luciano Del Giudice

Entrando nella chiesa di S. Vittoria V. M. in Carsoli(AQ) lo sguardo è intenzionalmente diretto al fondo dell’abside,  dove entro una nicchia è posta una statua della Madonna. La scultura lignea porta il titolo di “Beata Vergine del Sacro Cuore”(fot.1).

La prima citazione del manufatto è del 1887, in una visita pastorale della chiesa  del vescovo dei marsi Monsignor Enrico De Dominicis “est statua B.M.V Sachri Cordis”. Per la datazione dell’opera è stata utile l’indicazione di un’oggetto all’interno del tempio. Nella navata sinistra affissa alla parete è presente un drappo ricamato e incorniciato.

 

 

 

 

 

La stoffa ha misure in cm 150×41(LXH) con decori floreali e la scritta: “1907 ricordo del 25 anniversario dell’inaugurazione della statua  di Nª. Sª. Del Sacro Cuore di Gesù”(fot.2).Sottraendo 25 anni alla data 1907 addiveniamo al 1882 data dell’inaugurazione e possibile datazione del manufatto scultoreo. Il panno nel resoconto dell’ex parroco di Carsoli Don Claide era avvolto intorno al basamento ligneo della statua (fot.3) ; basamento che   presenta dipinto al centro ,verso il fruente, un cuore coronato di spine con al di sopra una croce, il tutto racchiuso in una cornice dorata. La particolarità dell’ opera è il culto vocato a ”Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù”, devozione che rimanda al 1857, nasce in Francia a Bourges ,dove un giovane sacerdote Julies Chevalier(1824-1907) fonda la “Congregazione del Sacro Cuore di Gesù”. I missionari aderenti si dedicavano alla formazione religiosa della gioventù, alle missioni e al ministero sacerdotale. Questo tipo di culto è molto raro, assente nella marsica e nei limitrofi paesi della sabina, lo troviamo a Roma nella chiesa di Piazza Navona. La rara devozione a Carsoli è forse legata a qualche famiglia legata alla congregazione dello Chevalier.  Dal racconto di un’anziana del posto apprendiamo che in passato ,sino agli anni’50, la statua  chiamata Madonna di maggio era celebrata l’ ultimo sabato di quel mese, tradizione poi caduta in disuso. La statua ha misure in cm 210x 76(HXL), la Vergine imbraccia il figlio che indica il cuore con il dito, la madre ha una veste dorata ammantata d’azzurro, entrambi le veste sono impreziosite di illustrazioni floreali e rami,sta sopra una nuvola e schiaccia il “serpente” col piede destro. L’opera si distingue per la notevole capacità esecutiva ,i lineamenti sono addolciti nelle morbide linee del panneggio con ricalcato virtuosismo nelle simbologie impresse nei tessuti.

La ricerca ha evidenziato affinità dell’ opera con quella  della Madonna del Rosario di Adria(Ro) realizzata da Rosa e Zanazio di Roma. Altre notizie sono all’interno del foglio di lumen n 61 in edicola e cartolerie con altri interessanti trattazioni relative a Carsoli paesi limitrofi e non come il restauro del palazzo ducale in Tagliacozzo nell’800,antiche chiese scomparse in Poggio Cinolfo,il laboratorio di costumi abruzzesi in Rocca di Botte e notizie da pergamene della famiglia Maccafani in Pereto rintracciate a Matelica(PS) ,oltre l’inaugurazione del centro polivalente culturale di Pereto  con la mostra pittorica degli artisti della piana del cavaliere.

                                Luciano Del Giudice