ROMA — Tragedia nel cuore della Capitale. Nella giornata di ieri, un crollo interno ha interessato la Torre dei Conti, storico monumento medievale situato tra via Cavour e i Fori Imperiali. Quattro operai sono rimasti intrappolati sotto le macerie: tre sono stati estratti vivi nel pomeriggio, mentre per l’ultimo, un uomo di 66 anni, il salvataggio è arrivato dopo 11 ore di lavoro incessante dei Vigili del Fuoco. L’operaio, portato d’urgenza al Policlinico Umberto I, era apparso in condizioni gravissime. Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto nella notte.
L’area del cantiere è stata immediatamente posta sotto sequestro giudiziario. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo. Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica del cedimento e verificando le misure di sicurezza adottate.
Tra le voci che si sono levate nelle ore successive al drammatico evento, quella dell’imprenditore romano Gianluca Pietrucci, noto nel settore edilizio e infrastrutturale, che ha espresso cordoglio ma anche una dura riflessione sul sistema pensionistico italiano.
> “È una tragedia che si poteva evitare — ha dichiarato Pietrucci —. A 66 anni una persona non dovrebbe trovarsi su un ponteggio o all’interno di un cantiere, ma in pensione, a godersi il frutto del proprio lavoro. L’innalzamento continuo dell’età pensionabile porta con sé anche questi rischi: costringe uomini che hanno già dato tutto alla fatica a rimanere in ambienti pericolosi, mettendo a rischio la loro vita.”
Pietrucci ha voluto esprimere solidarietà ai Vigili del Fuoco che hanno lavorato senza sosta per salvare gli operai, e cordoglio alla famiglia della vittima:
> “Il mio pensiero va ai soccorritori e alla famiglia dell’operaio che non ce l’ha fatta. Ogni incidente del genere è una sconfitta per tutti. La sicurezza sul lavoro deve tornare al centro del dibattito, così come la dignità dei lavoratori più anziani. Non è accettabile che si muoia a sessant’anni perché si è costretti ancora a lavorare in un cantiere.”
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità tecniche e gestionali nel crollo della Torre dei Conti, uno dei simboli architettonici più antichi e fragili della Capitale.