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Corte di Appello dell’Aquila; diminuite le pendenze processuali

corte di appello l'aquilaL’Aquila. In un clima di grande attenzione si è svolta presso la Scuola Sottufficiali della Guardia  di Finanza di Scoppito,  la tradizionale assemblea di inaugurazione dell’anno giudiziario 2015. Dopo il suggestivo ingresso della Corte di Appello e l’inno nazionale, il Presidente Stefano Schirò, ha dato inizio ai lavori, esponendo la sua relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto di riferimento. Nell’analisi dettagliata che è stata esposta ai numerosissimi presenti, il secondo capitolo è stato dedicato interamente alla situazione post sisma 2009. Su questo tema di grande interesse,   dopo alcuni anni interlocutori, forse oggi qualcosa si muove nella giusta direzione dell’avvio della ripresa sulle linee generali. Sugli interventi di demolizione e ricostruzione del Palazzo di Giustizia di via XX settembre, il Presidente ha altresì evidenziato una situazione di progresso nell’ultimo anno. Per quel che riguarda la giustizia civile sono stati considerati importanti risultati, tra i quali l’abbattimento delle pendenze rispetto all’anno precedente. “Tali risultati – ha affermato il dott. Schirò – devono ritenersi oltre che frutto dell’impegno dei magistrati, anche la conseguenza della adozione di specifici progetti di riorganizzazione complessiva dei settori civili.” Diminuzione delle pendenze è stata rilevata anche nella amministrazione della giustizia penale passate da 6.247 a 5.700, in quanto le definizioni hanno superato in maniera rilevante le iscrizioni.

Un incremento dei giudizi civili pendenti riguardano la giustizia minorile, mentre nella penale le pendenze sono diminuite nella misura del 16%.

Non sono mancati riferimenti chiari all’attività della Corte di Appello interessata da trattazione di processi per reati di particolare gravità che hanno destato allarme sociale ed interesse mediatico. Il riferimento è relativo al procedimento per uxoricidio a carico di Salvatore Parolisi condannato in primo e secondo grado, a quello di Francesco Tuccia ex militare responsabile di violenza sessuale aggravata, ma non sono mancati anche procedimenti importanti per associazione a delinquere di stampo mafioso, truffe, ed altri omicidi.

Schiro’ ha inoltre evidenziato  la necessità di costituire una rete quale “argine unico ed invalicabile contro la corruzione”, in quanto il controllo di legalità e l’esercizio della giurisdizione nel distretto è stato sostenuto con impegno ed efficacia.

Quanto a reati di allarme sociale, il dato costante emerge nell’ambito dello spaccio di stupefacenti con fenomeni associativi e di sfruttamento della prostituzione.

“Ci è stato autorevolmente chiesto uno sforzo ulteriore – afferma Schiro’ –  in considerazione della straordinarietà della situazione dell’amministrazione della giustizia nel territorio aquilano e in generale abruzzese, per costituire un argine unico e invalicabile contro i tentativi di infiltrazione criminale nella ricostruzione post terremoto.

Siamo disposti a un ulteriore impegno. Occorre tuttavia il concorso di tutte le istituzioni, nazionali e locali, e il riconoscimento,con comportamenti e provvedimenti concreti, della denunciata situazione di straordinaria emergenza. Negli anni passati ho rappresentato con convinzione l’esigenza diuna forte autorganizzazione degli uffici, in un quadro di gravi carenze di organico, soprattutto nel settore del personale amministrativo. Oggi ritengo che, in un contesto emergenziale, alla imprescindibile autorganizzazione si debba affiancare un intervento complessivo delle istituzioni in un clima di fattiva collaborazione. Si è invocata la solidarietà tra uffici giudiziari abruzzesi per far fronte alla straordinarietà della situazione attuale. Questa solidarietà c’èstata e continuerà ad esserci. Penso però che il raggio di azione della solidarietà debba essere più ampio e coinvolgere non solo gli uffici giudiziari, i capi degli uffici e i magistrati, ma anche con il calore della solidarietà”.

Ai lavori dell’Assemblea della Corte di Appello, hanno partecipato le massime autorità dello Stato civili e anche religiose.