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Correva l’anno 1994 a Carsoli…

img023 - CopiaEra il 22 novembre 1994 quando gli spogli elettorali conferirono per la seconda volta lo scranno di Sindaco all’Arch. Mauro Di Natale. Era il primo anno in cui Carsoli andava al voto con la nuova legge, quella per l’elezione “diretta” del Sindaco e del Consiglio Comunale. Un cambiamento di sistema che fu una vera innovazione sul sistema politico, che in precedenza vedeva eleggere un consiglio comunale, ed il Sindaco e quindi gli assessori venivano eletti in seno al Consiglio Comunale.  Nel 1994 ci furono elezioni anticipate, dopo l’arrivo del commissario prefettizio causato da uno scioglimento consiliare per motivi di disaccordo politico della precedente legislatura Lucarelli/De Angelis. In questa tornata elettorale, l’amico Alfredo Simonetti, rampante dottore commercialista, volle sfidare il sistema tradizionale dei partiti, imponendo una lista innovativa e trasversale che volle chiamare “Nuova Proposta”.
Raccolse sufficienti consensi affinchè Alfredo entrasse in Consiglio Comunale ed ebbe modo di attuare un confronto costruttivo con l’amministrazione.

Grande la soddisfazione per Mauro Di Natale, (1.579 voti) che ebbe la capacità di raggruppare intorno a se’ esponenti della Democrazia Cristiana dell’epoca, tra i quali Antonio Berardini (222) sempre primo degli eletti, Italo Ottaviani, il prof. Antonio Arcangeli, Franco Mazzelli ed altri unitamente ad esponenti della sinistra di cui era leader indiscusso. Oltre a questo vennero inseriti in lista anche giovani rampanti di diversa estrazione politica.

Questi gli altri candidati di Carsolinsieme: Paolo Cangelmi, Angela Cimei, Gregorio Cipriani, Battista D’Alessandro, Rosanna D’Alessandro, Piero D’Andrea, Bruno Di Gabriele, Danilo Lucangeli, Vincenzo Malatesta, Domenico Martinelli, Anna Prosperi, Anna Zazza.

I sondaggi Doxa di piazza, all’epoca davano per vincente la lista capeggiata dal Prof. Angelo Bernardini, che pure riporto’ un risultato importante. Lo stesso preside, era anche all’epoca molto impegnato nel settore scolastico, e come area di Polo di centrodestra, diede vita ad una lista in linea con le direttive di partito, che era così composta:

Fulvio Evangelista, Massimo Simonetti, Tancredi Palma, Alessandra Angelini, Mauro Arcangeli, Renzo Barbato, Bruno Cangelmi, Dario De Santis, Edoardo Di Carlo, Berardino Giuliani, M. Teresa Lucangeli, Giampaolo Lugini, Mauro Mazzetti e Tilde Meuti.

La scelta unilaterale non tanto voluta dallo stesso Bernardini che era invece aperto e disponibile come nel suo carattere ad inserimenti piu’ ampi, venne condizionata da alcuni gia’  presenti venti anni or sono  “resistenti” al dialogo, che invece imposero uno schema forse un pò troppo caratterizzato politicamente.

Anche la legislatura Di Natale, come per tutte, ebbe in seguito i  suoi momenti turbolenti, i nuovi virgulti rumoreggiavano di tanto in tanto, ma i loro tutor piu’ maturi sempre di tanto in tanto li riportavano alla ragione. Ci furono momenti difficili, come per la Sanità, erano epoche in cui avere un distretto sanitario era una utopia, ma Di Natale portò a compimento questo presupposto raggiungendo determinati obiettivi proprio per le sue caratteristiche di apertura politica anche negli ambiti sovraccomunali.

L’epoca del 94, di fatto costitui’ un periodo di blocco per alcune candidature di rango, che poi ebbero modo di rifarsi pienamente nelle fasi politiche successive.

Guardando indietro di venti anni, Di Natale fu un pò precursore dei tempi attuali,  era rispettoso della sinistra che rappresentava, ma la caratterizzo’ con una apertura a 360° rompendo di fatto lo schema di partito da bottega oscura.

Nella foto a corredo sono visibili le candidature ed i risultati dell’epoca.

…la storia continua…

(nella foto, l’articolo pubblicato da Il tempo d’Abruzzo in data 22 novembre 1994)