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Consiglio Regionale Lazio, manovra economica 2026-28: discussione generale in commissione Bilancio

Roma. Manovra economica 2026-28, la discussione generale in commissione Bilancio.

 

Terminata l’illustrazione della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale (Nadefr) 2026 – Anni 2026-2028, da parte dell’assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, la commissione Bilancio ha svolto una lunga e articolata discussione generale sulla manovra economica 2026-28. Al termine del confronto tra maggioranza e opposizione, il presidente della quarta commissione, Marco Bertucci (FdI), ha aggiornato la seduta alle ore 10 di venerdì 12 dicembre, per iniziare l’esame dettagliato dei provvedimenti legislativi.

Ad aprire la discussione generale è stata la vicepresidente della commissione Bilancio, Emanuela Droghei (Pd), che ha giudicato la manovra economica 2026-2028 complessivamente insufficiente, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi come il miglioramento dei conti e il ripristino di misure fiscali a favore di contribuenti e imprese. “La manovra è caratterizzata da molti interventi puntuali e frammentati – ha detto Droghei – con numerose micromisure, ma senza un quadro strategico complessivo capace di affrontare le cause strutturali dell’impoverimento sociale nel Lazio”. Per la consigliera del Pd, “non si delinea una vera strategia di lungo periodo per ridurre le disuguaglianze, sostenere i redditi più bassi e rafforzare i servizi sociali dei Comuni”.

Parole condivise da Massimiliano Valeriani (Pd), secondo cui “le scelte della Giunta non sono all’altezza del miglioramento dei conti pubblici: si limita a distribuire risorse in molti piccoli interventi senza un disegno strategico complessivo. È una manovra poco ambiziosa rispetto alle potenzialità aperte dall’uscita dal commissariamento e dalla riduzione del debito regionale”. Valeriani ha chiesto “scelte coraggiose che aiutino concretamente le famiglie, a partire dalla sterilizzazione o riduzione della maggiorazione fiscale regionale per dare respiro ai redditi. Le nuove risorse devono servire per abbassare la pressione fiscale e rafforzare il sostegno a chi è maggiormente colpito dal caro vita”.

Marietta Tidei (Italia viva), ha espresso un giudizio in parte positivo sulla manovra 2026-2028, riconoscendo il miglioramento dei conti e alcune misure utili, ma ha chiesto interventi più incisivi su fisco e sostegno sociale. “Le audizioni con sindacati, associazioni e parti sociali hanno offerto spunti preziosi per migliorare il testo – ha detto Tidei – in particolare su tasse e politiche sociali. Occorre tradurre la riduzione dell’indebitamento e i nuovi margini di investimento in azioni più forti a favore di famiglie e territori, facendo di più sull’addizionale Irpef, lavorando per un alleggerimento progressivo della pressione fiscale sui redditi medio-bassi”.

Più critico il giudizio di Adriano Zuccalà (M5s), che ritiene la manovra “priva di una visione di futuro per la Regione e insufficiente ad affrontare le principali emergenze sociali e sanitarie”. Il capogruppo del Movimento 5 stelle, infatti, ha parlato di “una manovra improntata a mera gestione contabile, senza un progetto chiaro sul futuro del Lazio, in continuità con precedenti leggi di bilancio regionali. Le risorse vengono distribuite in modo frammentato, senza scelte strutturali su sanità pubblica, ambiente, welfare e sostegno alle persone più fragili”. Infine, Zuccalà ha ribadito le priorità del Movimento 5 stelle: “Investimenti più consistenti su sanità pubblica, servizi sociali, sostenibilità ambientale e politiche per i giovani, che nella manovra risultano deboli o solo parzialmente affrontate. Per queste ragioni faremo opposizione in Aula, con la presentazione di emendamenti correttivi”.

Critico anche Claudio Marotta (Verdi e Sinistra), che ha parlato di “manovra priva di una vera strategia di trasformazione sociale e ambientale, nonostante il miglioramento dei conti regionali, che non è stato tradotto in un piano organico per ridurre le disuguaglianze, rafforzare i servizi pubblici e accelerare la transizione ecologica. Al contrario, la manovra è centrata su scelte prudenti e su interventi frammentati, senza una visione di lungo periodo sul modello di sviluppo del Lazio”. Secondo Marotta, il bilancio dovrebbe essere usato per “contrastare l’impoverimento e la precarietà, con misure più forti a sostegno di famiglie, giovani e lavoratori in difficoltà” e per “interventi strutturali su ambiente, mobilità sostenibile e riconversione energetica, temi centrali per un vero cambio di rotta”.

Daniele Leodori (Pd) ha sottolineato che la forte riduzione del debito (oltre 13 miliardi cancellati) apre una fase nuova per il Lazio, “con margini per un piano straordinario di investimenti fino al 2030 ma, al tempo stesso, occorre responsabilità nell’uso di queste risorse in modo selettivo, evitando una dispersione in micro-interventi e rafforzando le politiche che hanno impatto duraturo su sviluppo e coesione sociale”. Leodori ha insistito sulla necessità di una maggiore attenzione alle esigenze dei Comuni, in particolare per le spese sociali e i servizi essenziali e ha chiesto che, nel corso dell’esame della manovra, “si rafforzino i capitoli destinati agli enti locali, così da tradurre il miglioramento dei conti in benefici concreti per cittadini e territori”.

Alessio D’Amato (Insieme per il Lazio-Aziona) ha rivendicato il lavoro di risanamento svolto nelle passate legislature e ha espresso un giudizio positivo sul via libera del Mef al bilancio, ma ha chiesto che i nuovi spazi di finanza pubblica siano usati in modo più incisivo, soprattutto su sanità e sistema produttivo. “La riduzione del debito e l’uscita dal piano di rientro rappresentano un patrimonio da non disperdere – ha detto D’Amato – perché aprono margini significativi per investimenti e politiche espansive”. L’ex assessore alla Sanità ha ricordato che oggi “il settore dispone di risorse aggiuntive rispetto al passato e che i conti sanitari sono tornati in utile. Per questo motivo la manovra deve valorizzare maggiormente questo risultato, investendo in modo più deciso sul miglioramento dei servizi ai cittadini, sul personale e sulla riduzione delle liste di attesa”.

Luciano Nobili (Italia viva) ha chiuso gli interventi dei consiglieri di minoranza, condividendo in linea generale le osservazioni precedenti e aggiungendo che “sarebbe utile conoscere le conclusioni del tavolo tecnico istituito per valutare l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia laziale” e “analizzare i dati del monitoraggio sul Pnrr”. Nobili ha poi sottolineato che “non basta inaugurare le nuove Case della comunità previste dal Pnrr, occorre metterle in condizione di funzionare e dare servizi ai cittadini”.

Terminati gli interventi dei consiglieri di opposizione, hanno preso la parola quelli di maggioranza, a cominciare dal vicepresidente della commissione Bilancio, Cosmo Mitrano (Forza Italia). “La Regione ha ereditato un debito di oltre 22 miliardi di euro, ridotto oggi a 21,3 miliardi, grazie a un percorso di risanamento che ha consentito di liberare risorse per investimenti e politiche espansive”, ha detto Mitrano. Il consigliere di Forza Italia ha messo in evidenza il buon lavoro svolto dalla Giunta regionale in soli tre anni, che ha consentito di liberare risorse per promuovere investimenti strutturali per favorire occupazione, crescita e coesione sociale.

Giudizio molto positivo sulla manovra economica 2026-2028 del Lazio è stato espresso anche da Mario Luciano Crea (Lista civica Rocca), il quale ha riconosciuto il valore del risanamento dei conti e il rafforzamento dei margini di investimento, chiedendo che questi spazi vengano utilizzati in modo più strategico e incisivo per lo sviluppo regionale. Crea ha sottolineato che “questo risultato si traduce in scelte di programmazione più ambiziose, evitando una semplice gestione contabile, con priorità ben definite per i settori chiave come sanità, ambiente, infrastrutture e sostegno alle imprese”.

Anche Nazzareno Neri (Gruppo Misto) è intervenuto per esprimere un giudizio molto positivo sul percorso di risanamento dei conti regionali, sottolineando che “il taglio del debito regionale e il miglioramento della situazione finanziaria sono meriti di questa amministrazione, che ha rimesso in ordine i fondamentali del bilancio. Questo risultato apre margini per investimenti e politiche espansive, ma richiede una visione strategica per non disperdere le risorse”. A tal proposito, Neri ha proposto di aumentare le risorse per la prevenzione del disagio sociale e per la rigenerazione di aree degradate, “così da garantire un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini”, ha detto.

Orlando Tripodi (Forza Italia) è intervenuto per associarsi al giudizio positivo espresso dagli altri consiglieri di maggioranza sulla manovra 2026-28 e per rimarcare “i buoni risultati ottenuti da questa amministrazione per ridurre le liste di attesa, in un contesto che rimane ancora critico ma che sta migliorando grazie agli interventi posti in essere”.

L’ultimo a intervenire per la maggioranza è stato il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia, Daniele Sabatini, il quale ha ribadito pieno sostegno alla manovra di bilancio 2026-2028 della Giunta Rocca, definito “bilancio di ripresa”, sottolineando il risanamento dei conti e il rafforzamento dei margini di investimento, che secondo lui rappresentano una svolta per lo sviluppo della Regione. “Risorse che ci offrono la possibilità di affrontare le emergenze e di programmare azioni concrete per il futuro in settori strategici come infrastrutture, ambiente, sanità e sostegno alle imprese”, ha detto Sabatini. “Questa manovra ci consente di rilanciare il Lazio, con politiche di sviluppo territoriale, con particolare attenzione alle aree più svantaggiate e ai Comuni più piccoli, ma anche per favorire l’occupazione, migliorare la qualità della vita e le opportunità per tutti i cittadini”, ha concluso Sabatini.

Dopo gli interventi dei consiglieri, ha preso la parola l’assessore Giancarlo Righini per la sua replica. L’assessore ha ribadito “il netto miglioramento dei conti regionali, passando dal deficit sanitario del 2022 a un utile nel 2024, nonostante l’onere del rientro dal debito previsto fino al 2051”. Righini ha poi confermato l’impegno per una “gestione prudente delle risorse e la volontà di sostenere le autonomie locali e le politiche sociali”.A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio