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Concorso letterario Padre Osvaldo Lemme, la premiazione nel carcere di Sulmona con la delegazione da Celano

Celano. Un evento significativo ha avuto luogo nella giornata del 6 giugno nella biblioteca della Casa di Reclusione di Sulmona, dove si è svolta la cerimonia di premiazione della settima edizione del Concorso Letterario Nazionale dedicato a Padre Osvaldo Lemme. Tre detenuti hanno ricevuto riconoscimenti per i loro lavori creativi, in un’atmosfera carica di emozione e speranza.

 

La delegazione presente, composta dal sindaco della città di Celano, Settimio Santilli, dal capo di gabinetto Annamaria Stornelli, dal Presidente dell’Associazione Abramo Frigioni, dalle professoresse Marina Desiderio e Gabriella Martignetti e dal presidente della giuria Nicola Di Ianni, ha condiviso testimonianze toccanti, sottolineando l’importanza della cultura e della letteratura come strumenti di rieducazione e reintegrazione sociale. Tra i presenti, la Responsabile dell’Area Trattamentale Dott.ssa Elisabetta Santolamazza, le Educatrici Mariella Traficante e Franca Facciabene, la Responsabile dell’I.P.A.A. Prof.ssa Daniela Verzino, e le Prof.sse Cinzia Grossi e Sonia Addario, hanno sostenuto e celebrato i successi dei detenuti. Inoltre, l’ex studente F.C.D., vincitore del primo premio per l’edizione 2024, e gli studenti M.A.G. e T.A., premiati con una menzione di merito, hanno dimostrato che il talento e la creatività possono emergere anche nei contesti più difficili.

 

“La rieducazione in carcere è una priorità fondamentale per il nostro Comune” – afferma il sindaco Settimio Santilli. “Oggi, vediamo concretizzarsi i frutti di un lavoro costante e appassionato, che dimostra come la cultura e l’istruzione possano trasformare le vite. È nostro dovere fornire opportunità ai detenuti per reintegrarsi nella società ed eventi come questo sono un passo importante in quella direzione”. “La letteratura e l’arte sono strumenti potenti per la rieducazione” – aggiunge il prof. Frigioni. “Questo concorso rappresenta non solo un riconoscimento del talento dei detenuti, ma anche un segno che la speranza e il cambiamento sono possibili. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore, dove ogni individuo ha la possibilità di riscattarsi”. La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati e con un forte senso di comunità ed impegno, ribadendo che ogni passo verso la rieducazione è fondamentale.