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Con il dpcm Camerata Nuova rischia l’isolamento, il sindaco Liberati: “urge una deroga al confine Lazio Abruzzo”

Camerata Nuova – Un borgo accogliente ricco di storia e di cultura, ma che rischia l’isolamento dal DPCM che ha definito gli spostamenti dal 4 maggio entro i limiti regionali. Una problematica sulla quale il sindaco Settimio Liberati, è pesantemente intervenuto in linea con altri colleghi sindaci ed ha provveduto a sottoscrivere la richiesta di una deroga urgente a tale restrizione.

La nota è stata inviata ai governatori delle regioni Lazio e Abruzzo ed ora approda anche sui tavoli dell’Anci Nazionale. In particolare la situazione è critica nella Piana del Cavaliere, poi nella Valle del Turano, e valle Aniene, ma il caso di Camerata Nuova è del tutto particolare.

I confini segnati con la riga ci riportano indietro nel tempo del Regno delle due Sicilie e lo Stato Pontificio, quando in queste zone per passare si doveva pagare il dazio alla dogana. Ora a distanza di tanti anni, progresso ed evoluzione sono tornati indietro come un review e probabilmente chi emette provvedimenti di questo tipo non si rende conto della conformazione dei territori.

Camerata Nuova infatti è situato nel Lazio in provincia di Roma, ma raggiungibile dal territorio abruzzese e specificamente dalla Tiburtina o dalla A24 Carsoli Oricola, e quindi direzione Rocca di Botte proseguendo per Camerata Nuova. Dopodichè il nulla, non vi sono altri collegamenti con altre località laziali vicine. Il nulla assoluto. Montagne e splendide montagne, con bellezze naturali che sicuramente costituivano prima e e costituiranno poi una importante risorsa da sfruttare e valorizzare.  Per ora però si devono fare i conti con l’emergenza covid.

“Sebbene il ministero consenta spostamenti per l’acquisto di generi di prima necessità  – spiega il sindaco Settimio Liberati – il nostro comune rischia comunque una forma di isolamento sociale, economico e culturale senza precedenti che oltre a gravare sulle esigenze delle persone, grava anche a livello morale. Una situazione inaccettabile sulla quale siamo decisi ad intervenire pesantemente”.