Il lavoro agile (o smart working), già dimostratosi un fattore positivo per l’occupazione (soprattutto nel Mezzogiorno e per le donne), diventa uno strumento chiave per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni montani in Italia.
Il legislatore è intervenuto con la legge n. 131 del 2025 (in vigore dal 20 settembre) per incentivare il trasferimento di lavoratori in queste aree, prevedendo un azzeramento parziale o totale dei contributi per i datori di lavoro che adottano il lavoro agile come modalità ordinaria.
Il datore di lavoro ha diritto allo sgravio contributivo per ciascun dipendente che soddisfi tutte le seguenti condizioni:
- Sia assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
- Non abbia compiuto 41 anni d’età al 20 settembre 2025.
- Svolga stabilmente l’attività in modalità agile.
- Lavori stabilmente in un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
- Trasferisca la propria abitazione principale o il proprio domicilio in tale comune (provenendo da un comune non montano).
Lo sgravio si applica solamente sui contributi INPS a carico del datore di lavoro e non ha conseguenze negative sulle future pensioni del lavoratore.
Questa misura mira a sfruttare il potenziale del lavoro da remoto per rivitalizzare le aree montane, offrendo al contempo un notevole vantaggio economico alle imprese. La stessa legge prevede anche un bonus natalità per i nuovi nati o adottati dal 20 settembre 2025 nei medesimi comuni.