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Comunali 2015, l’appello di D’Antonio a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale

domenico d'antonioCarsoli. Dal candidato sindaco per la lista “Futuro Certo”, Domenico D’Antonio, riceviamo ed integralmente pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

“Questa campagna elettorale, particolarmente in quest’ultimo periodo, ha assunto toni ed atteggiamenti che sono apparsi francamente esagerati. E’ naturale che ognuno cerchi di far valere le proprie posizioni ed avanzare le proprie proposte; tutto dovrebbe però avvenire nell’ambito di un confronto sereno anche se duro e determinato. Alcuni attacchi frontali diretti a dipendenti del Comune hanno sinceramente superato il limite della decenza soprattutto per   le modalità e per la leggerezza con cui sono stati portati. Il vecchio proverbio “il gatto nella dispensa quello che fa pensa” potrebbe spiegare, forse, un simile comportamento ma certamente non giustificarlo. Sulla base di queste premesse, considerando che i vari argomenti del programma elettorale sono stati più volte evidenziati ed approfonditi, credo sia  più opportuno rimarcare alcune differenze di impostazione e di valutazione che caratterizzano la nostra lista rispetto alle altre.

Chi si candida a diventare amministratore di un ente pubblico dovrebbe sempre mantenere il dovuto equilibrio  anche quando le situazioni, reali ed oggettive,  non gli sono favorevoli,  senza per questo  voler  intravedere, ad ogni costo,  sotterfugi, giochetti  o manovre strane; la macchina amministrativa va avanti, comunque,  ed  è nostro dovere seguirne i percorsi (come del resto è stato fatto continuamente anche dai rappresentanti della lista n. 3), senza che ciò determini  o venga rappresentato come un comportamento teso ad infrangere le regole e tantomeno la legge.

Forse gli atteggiamenti cambiano a seconda delle risposte che si ottengono?

La verità non dovrebbe essere un valore assoluto, a prescindere?

Evidentemente la differenza tra una o l’altra lista sta proprio nella diversa concezione del bene pubblico.

Mi spiego meglio:

  1. Ad aprile/maggio 2013 l’attuale candidato sindaco Velia Nazzarro organizzava visite all’interno della scuola materna di via Genova, autorizzate dall’allora responsabile ai lavori pubblici, pur essendo l’area preclusa agli ingressi di persone estranee al cantiere, non essendo i lavori ancora terminati; pure allora l’atteggiamento del responsabile doveva essere considerato “un’indebita ingerenza”?;

avremmo dovuto anche noi, candidati di liste diverse, attaccare frontalmente il responsabile?;

avremmo dovuto anche noi pensare ad una macchinazione?

Nonostante la situazione fosse molto diversa ed anche più grave (perché in quel caso c’era scorrettezza vera ed anche una forzatura delle regole) con alterazione della campagna elettorale a favore di una lista, non abbiamo fatto nulla, non abbiamo sollevato alcuna polemica, non abbiamo assolutamente messo in discussione il comportamento del responsabile con comportamenti ed articoli tesi ad intimorire o a denigrare. Con quale serenità ed equilibrio, in caso di improbabile vittoria, si amministrerebbe, date le premesse,  il personale dipendente?

 

  1. Un amministratore di fronte a relazioni che evidenziano in modo chiaro, documentato ed esauriente, alcune carenze procedurali, e non solo, avvenute nella gestione esternalizzata di un servizio, non dovrebbe prenderne atto e rendersi disponibile ad adottare i dovuti accorgimenti e le conseguenti iniziative per ricondurlo entro binari di regolarità contabile ed amministrativa?

Per quale motivo, invece, ci si preoccupa della regolarità formale di un atto piuttosto che riconoscere la superficialità (e mi fermo qui) di un percorso amministrativo od eventualmente confutare la relazione nel contenuto? Sbaglio o alcuni amministratori si ergevano  a  fautori e difensori  della trasparenza degli atti amministrativi? Se così fosse non dovrebbe assolutamente preoccupare se un atto aveva le caratteristiche per essere pubblicato come determina ma la effettiva rispondenza alla verità o meno di quanto in esso affermato.

Se chi ha amministrato, avallando o effettuando alcune scelte amministrative, fosse in buona fede, come crediamo,  per quale motivo dovrebbe continuare a difendere l’indifendibile una volta che alcune situazioni sono emerse in modo così evidente?

 

  1. Dato che, giustamente, ci si stava preoccupando di eventuali presunti ritardi nelle procedure amministrative (ad esempio con riguardo agli edifici scolastici), per quale ragione si dovrebbe poi provare risentimento e rabbia nel momento in cui si viene a conoscenza che queste sono state portate avanti con attenzione e celerità ed il cui iter positivo viene rappresentato e comunicato, come normalmente è sempre avvenuto, a richiesta?

Sempre con riferimento alla ricostruzione dell’edificio scolastico, sulla base di cosa  si poteva affermare con assoluta certezza che il progetto esecutivo e la pubblicazione del bando sarebbero avvenuti entro agosto 2015 (nelle prime dichiarazioni si parlava addirittura di settembre)? Quale erano le informazioni che portavano a simili affermazioni in possesso esclusivo, in questo caso, della candidata Nazzarro?

Dovremmo forse pensare, se ragionassimo come loro, che potrebbe esserci stata un’intromissione indebita nei confronti del progettista, da loro incaricato, per ritardare volutamente la redazione e presentazione del progetto?

 

  1. Un amministratore o chi si candida a diventare tale dovrebbe avere attenzione e interesse per il suo Comune ed il suo territorio sempre e comunque, oppure i comportamenti debbono essere diversi a seconda che ci si trovi  in maggioranza od in minoranza?

Ed anche qui mi spiego meglio.

Durante l’amministrazione Mazzetti , a seguito del terremoto e dell’inagibilità dell’edificio dell’istituto comprensivo, da consiglieri di minoranza ci siamo adoperati, con coscienziosità e senza clamore, per reperire i finanziamenti necessari come risulta dalla lettera, prot. 3807/AG del 25/2/2011 del Commissario Delegato per la Ricostruzione – Presidente della  Regione Abruzzo,  indirizzata ai Consiglieri Comunali Lugini, D’Antonio e Cimei; come mai il candidato Mazzetti, invece, durante l’amministrazione D’Antonio, ha cercato, in qualità di Presidente Provinciale PD e pur essendo consigliere comunale,  di far distogliere i fondi destinati al progetto Quality Abruzzo da realizzare a Carsoli per farli destinare al CRAB di Avezzano?

E perché si è preoccupato di segnalare che, forse, la ripartizione dei costi del bando relativo alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani, realizzato in convenzione con gli altri Comuni della Piana, fosse stata effettuata  a vantaggio del Comune di Carsoli e, quindi, a danno degli altri Comuni (cosa risultata assolutamente priva di fondamento ma che indica chiaramente gli interessi che guidano i loro comportamenti)?

Senza poi parlare di ulteriori interventi presso altri enti sempre orientati alla stessa finalità.

E’ forse più importante cercare di non far fare bella figura all’amministrazione piuttosto che far fare bella figura al nostro Paese?

Tutto quanto sopra evidenziato dimostra chiaramente una modalità completamente diversa di considerare il bene pubblico e, di conseguenza, una notevole differenza nell’amministrarlo.

Eppure, molti  cittadini, nonostante tutto,  continuano a votare per “partito” preso senza fare alcuna altra valutazione od approfondimento e pur non condividendo, chiaramente ed apertamente, alcuni comportamenti continuano a riporre, loro malgrado, la  fiducia in modo incondizionato verso alcune liste.

Siamo confidenti che i cittadini  prenderanno  finalmente  atto che si sta votando per amministrare il nostro Comune e, soprattutto, che non si lasceranno sopraffare dallo scoramento e dall’abbattimento, rinunciando ad esprimere il loro voto e la loro scelta, qualunque essa sia.

Non lasciate decidere gli altri per Voi”.