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Come oggi 159 anni fa venne istituito il Regno d’Italia

Redazione – Il 17 marzo ricorre l’anniversario dell’Unità d’Italia, ossia della proclamazione del Regno d’Italia avvenuta il 17 marzo 1861. Ben 159 anni fa. Ma è una festa che passa quasi inosservata e spesso  confusa con la Festa del Tricolore, in cui si commemora l’adozione del tricolore da parte della Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797.

E dunque come oggi  la Legge 4671 del Regno di Sardegna veniva trasformata nella prima legge del neonato Regno d’Italia e citava quanto segue:

«Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861».

Con queste parole nacque il Regno d’Italia, uno Stato unico che racchiudeva tutte le molteplici realtà che fino a quel momento avevano caratterizzato la penisola italiana.

Il primo re d’Italia fu Vittorio Emanuele II, il cui nome fu scelto per dare un segno di continuità con il precedente Regno di Sardegna. La dinastia sabauda, dalle stanze di Palazzo Carignano, creò lo stato come oggi lo concepiamo e Torino fu la culla di questo speciale momento storico che diede un nuovo ruolo alle regioni italiane nel mondo, quello di uno stato unitario sotto l’egida di un grande progetto politico territoriale a cui aveva fatto capo Camillo Benso Conte di Cavour.

Nel 1961 prima e nel 2011 poi, questo importante anniversario si è fatto sentire più che mai nella nostra città, con celebrazioni, eventi e notevoli migliorie per i cittadini.

Quest’anno, come è naturale che sia, questa ricorrenza passerà un po’ in sordina rispetto alle celebrazioni “secolari”, ma merita in ogni caso di essere ricordata e apprezzata per quello che rappresentò all’epoca, per Torino e per l’Italia intera soprattutto per la grave emergenza nazionale che tutti stiamo vivendo”. W L’Italia!