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Chiusura Endoscopia Tagliacozzo, il primario: gravi ripercussioni per utenza e liste d’attesa

Avezzano. Sulla chiusura di Endoscopi a Tagliacozzo e Pescina, il direttore del repoarto di Avezzano che svolgeva il servizio nei due ospiedali minori parla di “gravi ripercussioni per utenza e liste d’attesa”.

“Apprendo con gioia“, ha affermato il direttore dell’unità operativa di Avezzano, Iole Palladini  “che c’è volontà di assumere personale medico (ma bisogna assumere anche personale infermieristico) e formarlo per continuare a erogare le prestazioni endoscopiche qualificate a Pescina e Tagliacozzo, senza dover ricorrere alle prestazioni aggiuntive. Del resto oggi reperire medici endoscopisti che rispondano ad avvisi pubblici è estremamente difficoltoso come dimostrato dalla esperienza della Chirurgia Endoscopica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila che solo dopo un anno è riuscita a ottenere un’altra unità. Devo precisare che la dotazione organica del reparto di Chirurgia e Diagnostica Endoscopica di Avezzano è al completo, fino al mio imminente pensionamento.

La rideterminazione delle dotazioni organiche, la riorganizzazione dei servizi di Endoscopia della Asl non rientra tra le mie competenze”, ha sottolineato, “ma nella politica strategica aziendale. Quindi finora non si è potuto parlare né io ho potuto segnalare “carenza di personale” e per tale motivo una assegnazione di una ulteriore unità medica e infermieristica non è stata possibile.

Certamente con questo organico è stato ed è impensabile assicurare il servizio endoscopico ordinario anche in altri due poli ospedalieri. Il progetto di erogare prestazioni endoscopiche a Tagliacozzo e Pescina è nato diversi anni fa facendo ricorso alle prestazioni aggiuntive, progetto motivato dalla esigenza di agevolare l’utenza di territori disagiati e dei pazienti ricoverati evitandone il trasporto in ambulanza ad Avezzano ed ha rappresentato una scelta strategica aziendale migliorativa.

L’attuale direzione”, ha chiarito la Palladini, “ha deciso di sospendere il servizio con inevitabile allungamento delle lista di attesa. Si sarebbe potuto trovare una soluzione diversa, anche in attesa di assumere altro personale , attraverso un confronto tra le parti prima di prendere una decisione che comporta gravi ripercussioni per l’utenza.

“E’ singolare che la chiusura”, ha concluso, “sia avvenuta nello stesso momento in cui la Regione Abruzzo ha stanziato dei fondi per le Asl per l’anno 2019 finalizzati al la riduzione delle liste di attesa con i quali si possono prevedere attività aggiuntive, assunzione di personale, attività libero professionale intramoenia. Singolare che nello stesso momento Le Direzioni chiedano a noi medici di esprimere la disponibilità ad effettuare la libera professione intramoenia istituzionale per abbattere le liste di attesa”.