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Chiusura del bar C’era una volta, lettera aperta dell’Associazione Lega Arcobaleno di Carsoli

Carsoli – Dalla associazione Lega Arcobaleno contro le barriere architettoniche di Carsoli a firma dei responsabili: Filomena Tancredi e Mario Simeoni riceviamo e pubblichiamo: “essendo riconosciuti a livello nazionale come associazione a tutela dei diritti dei disabili , il nostro gruppo sente il dovere di dire la sua opinione in merito all’ordinanza del sindaco di Carsoli riguardante la chiusura dell’attività “C’era una volta “, in quanto al suo interno è presente l’unico bagno pubblico accessibile ai disabili. Cari ragazzi, la lega arcobaleno ha apprezzato da subito la vostra sensibilità nei confronti dei disabili e quando abbiamo appreso la notizia che sarebbe stato costruito un bagno pubblico a vostre spese, accessibile a tutti i disabili, gestito da voi e compreso nel progetto del vostro nuovo locale, siamo rimasti piacevolmente colpiti tanto da affermare  <Finalmente dopo anni di battaglie qualcuno si è ricordato di noi”. Infatti appena avete aperto, noi disabili siamo entrati da subito ed abbiamo potuto verificare, oltre l’accessibilità, anche la cortesia e il vostro sorriso sempre pronto ad accoglierci; finalmente a Carsoli c’è un posto dove anche noi possiamo fare due chiacchiere, divertirci, mangiare e stare in allegria senza avere la sensazione di essere di troppo. Da qualche mese però, ciò non è più possibile a causa di questioni esterne di amministrazione, la quale invece di tutelare gli interessi di due ragazzi giovani, che hanno deciso di investire nel nostro paese dimostrando coraggio e capacità, preferisce concentrarsi sulla spesa di soldi pubblici in cause civili e penali contro di voi, a tutela di …omissis…, molto probabilmente riconducibili alla volontà di …omissis…  a cui non sta a cuore il bene del paese.

Con questa nostra lettera vogliamo esortare il Sindaco ad agire secondo la coscienza del buon padre di famiglia, prodigandosi per cercare una mediazione e permettere a due ragazzi come voi di continuare ad esercitare il vostro diritto di lavorare e al paese di avere un locale comodo e accessibile che rende vivace la piazza, fulcro centrale che rispecchia la civiltà di un paese. Oggi invece, con la chiusura della vostra attività, il comune dislocato altrove, le scuole non ancora ricostruite, passare in piazza diventa una tristezza perché deserta. Auspicandoci che tutto si risolva nel più breve tempo possibile, vi chiediamo di non mollare e vi abbracciamo forte.”
Un caro saluto, L’associazione Lega arcobaleno  contro le barriere architettoniche. Mario Simeoni e Filomena Tancredi. >”