Da sempre è il giorno piu’ atteso dell’inverno ed è quello che dà l’avvio ufficiale alle festività natalizie: il 24 dicembre! Un giorno speciale occasione per rimpatriate familiari, scambio regali, tutti piu’ buoni e pronti per il cenone della Vigilia
Nella tradizione cristiana il 24 dicembre non è soltanto Vigilia, ma anche l’ultimo giorno del periodo dell’Avvento.
Anticamente queste ricorrenze religiose erano molto più sentite ed il cenone era un momento solenne e sacro di veglia in attesa della nascita di Gesù e proprio per rispetto a questo evento le portate dovevano essere sobrie. Vigeva anticamente il divieto di mangiare carne perché considerata cibo di lusso, vietata in segno di rispetto per il Salvatore che stava per nascere. Quindi i credenti iniziarono a preparare piatti a base di pesce ed ortaggi.
Non poteva mancare, inoltre l’anguilla o il famoso capitone. Oltre ad essere considerata una prelibatezza, questa anguilla aveva anche un valore simbolico. Anticamente si credeva che fosse il pesce serpente e che per la sua somiglianza col serpente fosse anche questa simbolo del demonio e quindi mangiarla nella festa sacra per eccellenza era un modo per esorcizzare le negatività ed il maligno. In generale, anticamente, le pietanze cucinate avevano un valore simbolico, ad esempio la tradizione contadina un po’ in tutta Italia prevedeva che i dolci del periodo natalizio fossero fatti con frutta secca come noci e mandorle che simboleggiavano la fertilità della terra e contribuivano quindi alla prosperità della famiglia, erano anche questi, come l’anguilla, un cibo “portafortuna” per augurare prosperità per l’anno nuovo.
Le ricette per il cenone tradizionale del 24 dicembre, rimangono spesso quasi tutte a base di pesce: oltre all’anguilla e al baccalà, anche salmone, crostacei, gamberi e gamberoni per paste o risotti, gratin, pesci al forno, gli ingredienti sono questi ma le lavorazioni sono le più disparate.
E dunque buon appetito a tutti!
