ROMA – Avviato questa mattina la prima udienza del processo in cui sono indagati tre medici della Capitale per omicidio colposo sul caso di Valeria Fioravanti. La ragazza 27enne deceduta il 10 gennaio 2023 a causa di una meningite batterica sottovalutata e scambiata per una semplice cefalea.
Una storia iniziata il 25 dicembre del 2022, quando la giovane si era recata in un ospedale della capitale per rimuovere un ascesso. Da lì l’accesso in altri ospedali fino al decesso: quattro giorni dopo l’intervento si era presentata al Policlinico Casilino per una forte cefalea associata ad altri sintomi e il 4 gennaio all’ospedale San Giovanni per dolori su tutto il corpo.
“Troppo superficialismo e poca accuratezza nell’osservazione e nella diagnosi da parte dei medici, Valeria lascia un vuoto enorme per noi soprattutto per la bambina che ha lasciato e a cui dobbiamo spiegare i fatti, che sono difficili sostenere”. – Dicono i genitori di Valeria – “vogliamo giustizia, perché noi ci crediamo e un fatto simile non può accadere di nuovo”.
Ennesimo caso di malasanità, questa volta una ragazza ci ha rimesso la vita e quanti altri, due anni circa dalla sua scomparsa. Le problematiche sono varie; sanità al collasso e sovraffollamento con liste d’attesa interminabili, personale sanitario stressato e delle volte poco attento. Purtroppo chi ci rimette sono sempre i pazienti che transitano nei corridoi delle strutture sanitarie.
Valeria è nel cuore di tutti, il 12 settembre vi è stata la fiaccolata in sua memoria e centinaia di persone in marcia hanno gridato giustizia ricordandola. Un dolore incolmabile, un vuoto senza riparo, una ferita aperta che difficilmente si rigenera, una figlia, una mamma strappata via dai propri cari e dai suoi affetti con una vita che avrebbe potuto vivere a lungo e pienamente se non fosse stato sottovalutato il caso.
Il processo è stato rinviato a giudizio con la prossima udienza il 12 novembre 2025.