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A Carsoli è arrivata la Vecchiòtta ; pomeriggio di intenso divertimento bambini e centro anziani

…tanti chioi tè alla porta, tanti diavui tesse porta…

 

composta-befanaCarsoli – Aspettando la Befana è stato un riuscitissimo evento che ha di fatto avvicinato le generazioni nella festa più attesa dai bambini. Protagonisti dunque sono stati  i nonni del centro Anziani, coordinati dalla attivissima presidentessa Elena Carlizza che nel pomeriggio odierno hanno organizzato l’evento  con la collaborazione del Comune di Carsoli . Gli ampi spazi della sala polifunzionale hanno dunque accolto grandi e piccoli che si sono divertiti insieme, riscoprendo antiche tradizioni. In particolare la Befana era curata in ogni suo particolare, ed è arrivata con il suo manico di scopa volando dalle altezze del Castello Orsini e fino a via Genova, tra lo stupore e la gioia di tutti. “Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di questa iniziativa – ha detto il Sindaco Velia Nazzarro, presente alla tombolata e al divertimento insieme con l’assessore Rosa de Luca, ma oltre al sano divertimento è stato un modo per unire le generazioni, metterle a confronto e contatto diretto, come una volta”. Ringraziamenti sono stati espressi dall’amministrazione comunale per Luigi d’Amore che ha impersonato la bellabrutta Befana ed inoltre a Mario Penna, Catia Colelli, Francesca Cantiello  e Federica de Luca per il contributo dato con i  loro doni. 

A Carsoli questa tradizione in passato era molto sentita ed giorno della Befana (che ricorre il 6 Gennaio)  era il più atteso. Al tempo dalle nostre parti Babbo Natale non era molto in voga, e quindi i sogni nel cassetto di molti bambini erano riposti proprio per l’arrivo della “Vecchiòtta”, così era chiamata in dialetto. La semplicità dei tempi andati conferiva a questa ricorrenza un sapore tutto particolare, dove i bambini erano unici e veri protagonisti. Un rituale che iniziava già con l’apertura del periodo natalizio, in cui i piccoli si sforzavano realmente di essere piu’ buoni del solito per non incappare nella “cenere e carbone. Le bancarelle con i giocattoli sostituivano gli attuali centri commerciali o mega negozi di giocattoli per tutte le età. Poi non si vedeva l’ora che passasse il Capodanno per attendere con trepidazione l’arrivo dal camino o dalle canne fumarie di questa vecchiotta con la scopa che volando nel cielo raggiungeva tutte le case dispensando regali. Semplici e modesti giochi erano la felicità che durava per tutto l’anno. Chi disponeva del camino la sera, scostava la legna e smorzava il fuoco anzitempo per non farla scottare.befana roma sparita La notte si dormiva con una certa ansia, e poi il risveglio al piu’ presto possibile. Era arrivata, una calza di filanca conteneva una bella dose di mandarini, caramelle rossana, le mou, ciocorì, noci, nocciole e fichi secchi. Poi il gioco del dottore, o la bambola, o qualche piccola automobilina, ed il bambino era in estasi. La tradizione prevedeva anche che gruppi di bambini festanti, si recassero un pò in giro per le case del paese, annunciando la loro visita in occasione della vecchiotta e ritirare dei regali. Per la maggiore andavano i mandarini, ma le anziane del tempo davano anche uova fresche bevute sul posto, dopo aver praticato il classico piccolo fori. Ma in qualche caso, anche se piuttosto isolato, al bussare della porta non arrivava nessuno. A quel punto i bambini iniziavano a lanciare una specie di imprecazione dialettale: “Tanti chioi tè alla porta, tanti diaui tesse porta”. Questo perchè i portoni di ingresso delle case, erano vecchi e pieni di chiodi con le tavole assemblate, e quindi il numero dei chiodi doveva corrispondere ai diavoli che avrebbero dovuto portare via chi non rispondeva. Poi la cosiddetta Pasqua Befania, tutte le feste portava via. Ma restava invece vivo durante tutto il resto dell’anno il sentimento della semplicità e della solidarietà, il senso della vita e della fratellanza. Ora la Befana è tecnologica, evoluta, e comunque arriva per soprendere e far sorridere anche i bambini del terzo millennio.

Nella tradizione cristiana l’Epifania (termine che deriva dal greco e che vuol dire manifestazione, nella persona di Gesù) è la festa che rievoca la visita dei Re Magi al Bambino Gesù nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
I Re Magi erano i sacerdoti che secondo la religione del tempo conoscevano la scienza e la teologia. I tre, guidati dalla stella cometaportarono a Gesù 3 doni preziosi: oro, che è il metallo più prezioso, l’incenso, che è un profumo che viene bruciato e la mirra, una crema profumata che serviva per inbalsamare i morti. Con la tradizione cristiana la Befana non c’entra proprio niente, ma nella tradizione popolare c’è una leggenda che in qualche modo la inserisce come protagonista di questa festa religiosa.