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Caro pedaggi autostradali, al via la procedura d’intesa per evitare gli aumenti

Roma – “La condivisione da parte del CIPE del nuovo Piano Economico-Finanziario di Strada dei Parchi S.p.A. e la conseguente decisione di trasmetterlo in Europa, così come previsto dalla legge 228/2012, costituiscono un primo passo importante.  Ma occorre sottolineare che questo è solo un primo passo. Così come Il Consiglio di Stato ha stabilito, entro il 30 ottobre 2019 il PEF dovrà essere approvato in via definitiva. Si potrà però dare immediato avvio ai lavori per la messa in sicurezza sismica dell’A24 e A25 solo quando il MIT approverà il previsto Piano di Convalida presentato dalla concessionaria. La messa in sicurezza è un obbligo per le autostrade A24/A25”, lo afferma Cesare Ramadori, Amministratore Delegato di Strada dei Parchi.

 

“La legge del 2012 ha individuato le autostrade A24 e A25 come ‘arterie strategiche’ ai fini della Protezione Civile perché attraversano le aree del Paese dove, dal 2009 in poi, si è verificata una serie di terremoti, a cominciare da quello devastante dell’Aquila, cui è seguito quello di Amatrice. Tra i due eventi catastrofici, una sequela di scosse di intensità diversa ha ricordato in questi anni che la A24 e la A25 costituiscono l’unica via di accesso rapido dei soccorsi, un asset strategico per il Paese, la cui accessibilità e funzionalità costituiscono una garanzia per l’intero centro-Italia. Noi stiamo facendo da anni la nostra parte per arrivare alla definizione di questo progetto.”

 

Cesare Ramadori aggiunge: “Ora si dovrà trovare anche una soluzione adeguata e definitiva al congelamento delle tariffe sino al 2020; noi una modalità l’abbiamo già prospettata e riteniamo che la prossima settimana  si possa siglare un accordo con il  MIT per scongiurare gli aumenti dal 1° settembre.”

 

In queste settimane, infatti, si è lavorato anche a trovare una soluzione al tema spinoso degli aumenti tariffari. Aumenti riconosciuti sia dai Giudici amministrativi sia, con un apposito decreto, dal Ministero delle Infrastrutture, e che sono stati congelati sin dall’ottobre del 2018.

Concretamente, per scongiurare il rincaro delle tariffe della A24 e A25, l’ipotesi sul tavolo è quella di utilizzare una quota parte del prezzo di concessione