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Cantiere sequestrato a Francavilla al Mare, il sindaco scrive ai cittadini

Francavilla al Mare – “La vicenda che nei giorni scorsi ha riguardato il sequestro penale del cantiere M.e, sito a ridosso di piazza Adriatico, ripropone l’importante tema urbanistico a Francavilla.
Sento la necessità di ribadire la posizione di questa amministrazione su tale argomento.
Come già in precedenti occasioni illustrato, questa amministrazione ha già da tempo avviato un percorso adottando delibere e lavorando su altre in via di approvazione, che porranno DEFINITIVAMENTE fine all’edificazione “incontrollata” sul litorale di Francavilla ed in particolare sulla fascia a ridosso della spiaggia. In particolare, con l’approvazione di tali nuovi atti non sarà possibile realizzare ulteriori volumi oltre a quelli già esistenti, non saranno concessi premi di cubatura e non sarà possibile trasferire volumi su quel tratto di territorio per nessuna ragione.
L’idea cardine è quella della rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.
QUESTA QUINDI È L’AMMINISTRAZIONE CHE STA PONENDO DEFINITIVAMENTE FINE ALLA CEMENTIFICAZIONE SULLA COSTA.
La costa francavillese, sin dagli anni 60, anni del boom economico, ha sempre destato grandi appetiti dal punto di vista urbanistico ed edilizio, e non è mai stata tutelata. Non a caso si è parlato, più volte, del fenomeno di “francavillizzazione”, con edificazioni a ridosso della spiaggia, addirittura via via aumentate negli anni anche nei volumi e nelle altezze, con assoluta noncuranza da parte delle Amministrazioni che si sono avvicendate.
Ora noi stiamo intervenendo per porre fine a tale fenomeno.
Infatti, come più volte ho raccontato:
1. abbiamo deliberato in Consiglio di NON consentire premi di cubatura di cui al piano casa e al decreto sviluppo nelle zone 15 (parte di territorio che va dalla spiaggia alla ferrovia, partendo dal confine con Pescara fino alla rotatoria di Via Teodorico Marino, in Via Tosti);
2. dopo venti anni abbiamo approvato il nuovo regolamento edilizio, che detta norme e modalità costruttive più chiare e adeguate ai tempi;
3. dopo circa 30 anni abbiamo dato incarico per la redazione del nuovo piano regolatore comunale (ora denominato puc) e per il sistema integrato del verde e della mobilità sostenibile ricevendo già le prime schede valutative;
4. fra poche settimane porteremo in Consiglio la variante alle NTA delle zone 15, impedendo definitivamente la possibilità di nuovi volumi sulla fascia costiera a ridosso del mare.
⏱️I processi di pianificazione urbanistica, però, richiedono tempo, durante il quale continuano necessariamente ad applicarsi le norme esistenti, nella fattispecie risalenti ai primi anni 2000 e talvolta frutto di interpretazione non sempre condivisibile.
L’aumento di volumi che abbiamo visto sulla costa nell’ultimo periodo è frutto di una normativa poco chiara, ancora in vigore, ed in alcuni casi di un’interpretazione degli uffici della quale la parte politica, oltre a non essere stata coinvolta, è totalmente in disaccordo.
Ora mi preme parlare della convenzione “Maestrale” e del sequestro penale avvenuto qualche giorno fa di due palazzine in Piazza Adriatico, provando ad effettuare una ricostruzione cronologica della vicenda:
nel 1969 è intervenuta una convenzione di lottizzazione tra il Comune di Francavilla e la società Cellulosa Pomilio per la realizzazione della zona Asterope e parte della zona Alcione. In quella convenzione si stabiliva che la società realizzava dei volumi e cedeva terreni per la realizzazione di strade, piazze ed altre opere di urbanizzazione. La convenzione, poco chiara in alcuni punti, non stabiliva puntualmente altre questioni. Sembrerebbe che il Comune abbia in quegli anni realizzato strade ed altre opere pubbliche su altri terreni di proprietà della società Cellulosa Pomilio senza procedere agli espropri e senza quindi indennizzare la società.
Nell’anno 2020 la società M.- e, che nel frattempo aveva acquistato dalla società Cellulosa Pomilio la villa sita a ridosso di piazza Adriatico ed altri terreni ancora intestati a detta società, ha chiesto al Comune di liquidarle l’indennità di esproprio per i terreni utilizzati negli anni 70 o di avere il riconoscimento di volumetrie in luogo delle somme a lei spettanti quali indennità.
Il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale quindi, il 3.5.2021, vista la richiesta, ha sottoscritto una convenzione notarile con la società il Maestrale riconoscendole dei volumi pari a circa 11.500 mc da utilizzare sulla zona 15.
Sempre il Dirigente dell’Ufficio Tecnico, in applicazione di tale convenzione, nell’aprile 2022 ha rilasciato alla società il Maestrale il titolo edilizio per realizzare i fabbricati in costruzione, oggi oggetto di sequestro penale, con utilizzo di circa 2000 mc della volumetria concessa con la convenzione.
Ci tengo a precisare che, non appena ci siamo resi conto dell’esistenza di tali impattanti volumi, abbiamo chiesto chiarimenti agli uffici su tale operazione e questi, anche in vari incontri con i consiglieri comunali, ci hanno sempre rassicurato sul fatto che tutto fosse conforme alle norme urbanistiche vigenti. Anche e soprattutto per questo sin da subito, questa amministrazione ha avviato il lavoro di modifica delle norme come sopra detto.
Poi, non convinti delle rassicurazioni dateci, anche a seguito di sollecitazioni in Consiglio Comunale, la Giunta ha deciso di nominare un consulente per approfondire la conformità dell’operazione urbanistico-edilizia alle norme vigenti ed ha acquisito un parere che solleva dubbi su diversi punti della convenzione sopra citata. Ne è seguito subito dopo il sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria che dovrà verificarne liceità e legittimità.
Tutta la procedura, lo ribadisco, si è svolta all’interno degli uffici, senza coinvolgimento della parte politica. Sono certa che, se una tale operazione fosse stata portata all’attenzione della mia maggioranza (e del Consiglio Comunale), non sarebbe mai stata approvata. E questo lo dico con assoluta certezza tant’è che sin da subito abbiamo deciso con ATTI e non con chiacchiere, di cambiare le norme per renderle chiare ed inequivocabili al fine di impedire un aumento del carico urbanistico sulla nostra costa.
E’ tardi? Rispetto al fenomeno che va avanti ormai dagli anni 60 sicuramente sì, ma altrettanto sicuramente questa scelta andrà ad evitare il perpetrarsi di operazioni edilizie simili.
La giustizia ora farà il suo corso, verificherà se le norme vigenti sono state interpretate correttamente o meno.
Auspico che ciò avvenga nel più breve tempo possibile, per poter fare chiarezza e dare risposte ai cittadini, a coloro che hanno investito sulla nostra città e a coloro che intendono farlo nel futuro.
Noi intanto continuiamo a lavorare per modificare le norme, con la consapevolezza che tali situazioni d’ora in poi non si potranno più verificare grazie alle norme urbanistiche in via di approvazione.
Continuiamo così come stiamo facendo per altre situazioni complesse, sulle quali siamo lavorando e stiamo arrivando ad una definizione.”