Roma, 17 giugno – In Italia si continua a speculare sul fallimento altrui, con le aste immobiliari che stanno diventando un vero e proprio business sulla pelle delle famiglie in difficoltà. A lanciare l’allarme è Federcontribuenti, che da sempre denuncia con forza un sistema iniquo e spietato, dove le case di chi non riesce più a far fronte ai debiti vengono vendute a un terzo del loro valore di mercato, mentre investitori senza scrupoli si arricchiscono rivendendole a prezzi triplicati. I numeri sono spietati: nel 2023, gli immobili residenziali venduti all’asta sono stati battuti a un prezzo medio di 700 euro al metro quadro, contro un valore di mercato di 1.970 euro al metro quadro. Un divario abissale che equivale a una svendita del patrimonio immobiliare nazionale a un terzo del suo valore reale. È una distruzione di ricchezza che colpisce doppiamente: chi perde la casa e chi non recupera il credito. “Ci troviamo davanti a un meccanismo perverso – denuncia Federcontribuenti – in cui le case di famiglie travolte da difficoltà economiche vengono liquidate a prezzi da saldo, mentre speculatori professionisti, spesso ben organizzati e con risorse illimitate, si arricchiscono comprando a poco per rivendere a molto. È immorale e socialmente devastante.” Il danno non è solo economico, ma anche umano. I debitori non solo perdono la propria abitazione, spesso frutto di anni di sacrifici, ma si ritrovano a dover affrontare debiti residui che l’incasso dell’asta non riesce a coprire. I creditori, dal canto loro, riescono a recuperare solo una frazione dell’importo dovuto, con effetti negativi su banche, istituzioni finanziarie e sull’intero sistema economico. Eppure, il sistema continua a premiare i pochi che approfittano del dolore altrui. Gli investitori, ben lontani dall’essere “salvatori”, si muovono come predatori in un ecosistema in cui la vulnerabilità è moneta corrente. Eppure, il meccanismo continua a girare. Nel 2024 si sono registrate oltre 78 mila aste, con una media di 215 immobili al giorno. Un numero impressionante che, sebbene in calo rispetto agli anni passati, continua ad avere un impatto drammatico e sottovalutato. In questo scenario, Federcontribuenti chiede un intervento immediato per fermare questa deriva garantendo trasparenza a tutela dei soggetti vulnerabili. Perché, chiosa l’associazione, “in uno Stato civile non si può continuare a tollerare che il diritto alla casa diventi terreno di caccia per chi lucra sul fallimento degli altri”.